Il centro sinistra atriano si rimbocca le maniche: prove tecniche di campagna elettorale

atri_comuneAtri. Si scaldano i motori, ad Atri, in vista delle prossime elezioni amministrative in programma per la primavera. A destra e sinistra è tutto un brulicare di possibili alleanze, “distacchi” non certo indolore e tentativi di “migrazioni” ancora tutti da convalidare.

In questo quadro, emerge un primo fronte, quello del centro sinistra atriano, che intende presentarsi compatto come alternativa al centro destra. Pd, Udc e Idv vogliono, dunque, sin da ora, “pianificare la costruzione di un’alternativa politica seria rispetto all’attuale amministrazione”. Un progetto che segue il filo del ruolo di “oppositori” svolto in questi ultimi anni, che li ha visti protagonisti, insieme ad altre forze politiche, di battaglie sociali, politiche e civili a difesa della comunità. Si pensi solo all’ospedale San Liberatore, giusto per citarne uno.

“E’ questo un momento molto importante” si legge in una nota congiunta a firma dei segretari comunali di partito, Herbert Tuttolani per il Pd, Paolo Basilico per l’Udc e Vincenzo Marcone per l’Idv “da affrontare con la massima serietà e impegno, per dare ad Atri il governo che merita: un’amministrazione capace di rispondere in modo adeguato, serio e competente alle esigenze economiche, sociali e culturali”. L’intento è quello di “partire da un quadro politico di centro sinistra, al fine di lavorare per organizzare una proposta forte e credibile da sottoporre e far condividere ai cittadini, alle loro aggregazioni sociali e culturali, alle altre forze politiche e a quanti vogliano supportare tale proposito. Il progetto è finalizzato a creare un quadro politico più forte, che sia al servizio del nostro territorio, che abbia forti caratteri innovativi, che sappia interpretare al meglio le reali esigenze dei cittadini e che restituisca ad Atri il ruolo e l’importanza che le competono; peculiarità storicamente appartenute alla nostra città e dilapidate dal malgoverno della giunta Astolfi. L’individuazione delle ‘cose da fare’ deve servire a predisporre una lista elettorale che sia distintiva di un comune percorso politico e programmatico”.

L’invito è, dunque, rivolto a coloro che si riconoscono in questi valori, affinché possano fornire “il proprio contributo alla realizzazione di questo piano di rinascita per la nostra città”.

 

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