Asilo nido Mosciano: le precisazioni del sindaco Di Marcello

di_marcello_sindaco_moscianoMosciano. Sulla vicenda dell’asilo nido di Mosciano, in qualche maniera finito nell’occhio del ciclone per alcuni appunti mossi nei confronti della cooperativa che lo gestisce, arriva una puntualizzazione del sindaco Orazio Di Marcello. Una puntualizzazione ampia, che analizza tutta la materia e che punta a fare chiarezza sulla vicenda.

 

La nota del sindaco
“Innanzitutto va chiarito che la
Cooperativa sociale Koinema gestisce l’asilo nido
comunale di Mosciano in concessione e non già in appalto, quindi in nome proprio e a proprio rischio”, spiega Di Marcello.
“L’amministrazione, attraverso i propri uffici, effettua un controllo sistemico e puntuale sul rispetto del contratto di concessione e,
ad oggi, non si registra alcuna violazione degli obblighi contrattuali”.

Servizi di qualità. Preme segnalare che, grazie al concessionario, l’asilo nido comunale di Mosciano è finalmente dotato di un piano educativo di qualità a firma di un coordinatore pedagogico e che valorizza il carattere sistemico del processo formativo, ha una Carta dei Servizi che garantisce gli utenti, esegue periodicamente il monitoraggio della soddisfazione dell’utente, ed è tra i primi asili nido regionali in procinto di definire la procedura di accreditamento.

 

Obblighi del gestore. In merito alla vicenda dello spostamento di una lavoratrice dalla struttura di Mosciano sul servizio di trasporto scolastico nel comune di San Benedetto del Tronto, occorre fare delle precisazioni.
La ditta, in sede di gara, aveva garantito l’assunzione delle operatrici impiegate in precedenza dal Comune a fronte di un’utenza dichiarata dall’ente di cinquanta bambini e, in fase di start up, ha garantito l’assunzione di tutte le addette, benché i frequentanti fossero quarantasei e non tutti e cinquanta i preiscritti.

Ad oggi, però, gli utenti dell’asilo sono solo 37 (evidentemente a causa della contingenza economica che l’Italia tutta sta vivendo), e non c’è alcuna disposizione di legge e/o contratto che possa obbligare un gestore di servizio

pubblico ad impiegare e retribuire personale non necessario: qualcuno sembra dimenticare che l’attuale quadro legislativo va in senso diametralmente opposto, e che, se l’asilo fosse gestito in economia diretta, per il personale in eccedenza, scatterebbe obbligatoriamente la dichiarazione di esubero con conseguente mobilità. L’impegno dell’amministrazione. Si vuole inoltre ricordare alla CGIL e ai segretari di partito che da giugno l’amministrazione, benché non tenuta, si è fatta parte diligente in più di una riunione tra la cooperativa sociale Koinema ed i sindacati per trovare soluzioni legali e ragionevoli al problema occupazionale creato dalla contrazione di utenza, e che un accordo di massima è saltato perché, in barba a soluzioni ragionevoli, alcune lavoratrici hanno trascinato in giudizio la Cooperativa. Risulta inoltre da atti che da mesi la Cooperativa Koinema attende una proposta concreta e sostenibile

da parte dei sindacati per contemperare al meglio i diritti delle lavoratrici con il diritto della cooperativa a gestire in modo economico ed efficace il servizio. Parlare per sentito dire danneggia tutti. Spiace all’amministrazione dover costatare che a responsabili politici, notoriamente portatori di interessi generali e diffusi, alcuni dei quali conoscono solo per sentito dire la realtà di Mosciano, non interessi la crescita qualitativa del servizio, la soddisfazione degli utenti (comprovata dai questionari di soddisfazione agli atti), la soddisfazione di altre dieci lavoratrici di Mosciano impiegate della Koinema, ma solo “il caso” di un operatore adibito ad altri servizi dal suo datore di lavoro al fine di evitare il licenziamento.

Spiace, altresì, dover costatare come si sia dimenticato presto lo sforzo fatto da quest’amministrazione per assicurare un impiego pressoché stabile, chimera in questi tempi per molti cittadini, ad operatrici prive di titolo per essere assunte dal Comune, ed utilizzate sino a due anni fa con contratti atipici, per così dire “irrituali”, rispetto ai quali il sindacato, pur potendo, non ha mai detto nulla.

Il principio che ispira l’azione di quest’amministrazione è tutelare i diritti di tutti i cittadini, siano essi utenti di servizi o privati lavoratori, e ciò nel rispetto della legge, realizzando, quindi, il giusto contemperamento tra aspettative dei singoli ed interessi collettivi, specie in caso di servizi che coinvolgono minori”.

 

 


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