Roma. Questa mattina, a Roma, al Ministero dello Sviluppo Economico, si è svolto un incontro riguardante la “Vertenza Sixty”.
“Avverto una grande delusione per quanto riferito oggi, al tavolo tecnico, dalla nuova proprietà Sixty – ha detto il sindaco di Chieti, Umberto Di Primio a margine del’incontro – i professionisti chiamati a rappresentare i nuovi azionisti, non so se scientemente, quasi mi viene da sperarlo, non hanno saputo dare risposte alle domande venute dal sottoscritto così come dagli altri partecipanti. Rispetto alla precedente riunione, nella quale ci siamo lasciati nell’attesa di ascoltare il piano di salvataggio della Sixty Spa, evidentemente coerente con quello che verrà proposto al giudice del Tribunale di Chieti chiamato ad esprimersi sulla domanda di concordato, sentirsi dire che l’azienda prevede per il sito produttivo di Chieti la presenza di 50/60 unità è una offesa innanzitutto per i lavoratori che, in questi anni, hanno in ogni modo assecondato le esigenze di Sixty. È, quella che si prospetta, una drammatica prospettiva per la nostra città e per il territorio regionale che vedrebbe così aumentare il numero dei lavoratori espulsi dal mondo del lavoro. Quasi con timore mi viene da concludere che, se da parte dei rappresentanti della nuova proprietà, la proposta e la conoscenza del problema è quanto proferito questa mattina, la Vertenza Sixty si avvia a chiudersi nel modo più triste, ovvero con lo smantellamento del sito produttivo di Chieti. Il forte richiamo indirizzato dal Governo, nella persona del dottor Castano, all’azienda perché ci sia maggiore attenzione alla questione occupazionale, la disponibilità offerta da tutti i rappresentanti delle Istituzioni a sostenere un processo che sia di rilancio e non di smantellamento – ha concluso il sindaco – mi auguro possano indurre gli azionisti della proprietà a fare tutto quanto è necessario perché, innanzitutto al Tribunale di Chieti, e poi a quanti seduti intorno al tavolo convocato oggi dal Ministero, sia offerta una soluzione capace di garantire i livelli occupazionali, così da non deprimere ulteriormente un tessuto socio-economico già fiaccato dalla crisi globale e dai processi di deindustrializzazione cui abbiamo assistito negli ultimi anni. La città, la Regione Abruzzo, i rappresentanti ad ogni livello delle Istituzioni sono certo sosterranno fino alla fine lavoratori e sindacati in nome dell’occupazione ed in difesa del made in Italy”.
Il tavolo tecnico tornerà a riunirsi il prossimo 29 ottobre 2012 a Roma.