Teramo, persi i fondi regionali per la scuola Febbo di San Nicolò

Un ritardo inaccettabile da parte dell’amministrazione comunale teramana che ha comportato la perdita di 551 mila euro di finanziamenti regionali destinati al recupero dell’ex scuola Carlo Febbo di San Nicolò.

La denuncia arriva dai consiglieri comunali di opposizione del gruppo “Insieme possiamo”, Gianguido D’Alberto e Antonio Filipponi che puntano il dito senza mezzi termini nei confronti di sindaco e Giunta rei di aver continuato a fare false promesse, compromettendo di fatto l’utilizzo dei fondi regionali destinati alla riqualificazione di una delle strutture simbolo per intere generazioni di sannicolesi, oggi lasciato in assoluto degrado.

La Regione, infatti, ha fatto sapere con una nota del 21 settembre scorso che a causa del mancato rispetto dei termini per l’inizio dei lavori (entro fine 2013) “il finanziamento originariamente assegnato non risulta più disponibile” in quanto decaduto per l’inerzia dell’amministrazione che, ad oggi, non ha neppure validato il progetto esecutivo. Inoltre non è stata accolta la “ridicola motivazione addotta dal Comune” che imputava il ritardo alle problematiche connesse al recente sisma del 2016.

Un’ennesima figuraccia, dicono i consiglieri, che dovrebbe portare per buon senso alle dimissioni di chi ne aveva la responsabilità e di cui, in ogni caso, si chiederà di riferire in Consiglio comunale. L’ennesima dimostrazione della “totale assenza di programmazione sulle opere pubbliche con la conseguente perdita di finanziamenti”, aggravata dal fatto che la riqualificazione della ex scuola avrebbe potuto costituire una “fondamentale occasione di sviluppo e rilancio per la comunità della frazione più popolosa del nostro territorio a cui questa Giunta dovrebbe ora solo chiedere umilmente scusa, considerata anche la vergognosa situazione in cui versano la struttura e l’area limitrofa”.

Lo stato di abbandono, infatti, ha raggiunto livelli critici tanto da far scattare anche un allarme igienico-sanitario soprattutto per le famiglie residenti nelle zone circostanti, penalizzate dal degrado e in alcuni casi letteralmente invase dai ratti che copiosi ormai occupano ciò che resta della ex scuola.

“L’Amministrazione dica la verità”, concludono i consiglieri, “e la smetta di prendersi gioco dei cittadini su questa incresciosa vicenda che, nel rappresentare la più grave delle inadempienze di questa pessima Giunta sulla frazione di San Nicolò a Tordino, conferma ancora una volta in via generale come tutti le zone frazionali e periferiche del nostro territorio siano state ormai da tempo abbandonate al loro destino e concepite dal centrodestra teramano esclusivamente come terreno di conquista clientelare nel periodo della campagna elettorale”.

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