Nereto, atti del consiglio: la dura replica del sindaco Di Flavio

Non ci sta Giuliano Di Flavio, sindaco di Nereto, ad assorbire le critiche del M5S (il consigliere Fabio Cinì) sui presunti ritardi nella consegna dei documenti in occasione dell’ultima seduta del consiglio comunale.

 

Replica affidata ad una nota molto critica nei toni.

 

“Al consigliere Cinì”, spiega il sindaco, ” è bene ricordare che ai consiglieri comunali gli atti vanno dati secondo i tempi dettati dalle norme nazionali e dai regolamenti comunali e non secondo “un congruo termine” (come lui afferma, anzi “pretende”) stabilito da ogni consigliere comunale in base alle esigenze personali. Al consigliere Cinì diciamo (in verità dovrebbe già saperlo visto che da tre anni è consigliere comunale), che lui non può “pretendere” alcuna consegna dei documenti secondo le sue necessità e i suoi stili di vita e che la “pretesa” di avere i documenti del consiglio “almeno 4-5 giorni prima” è definibile come ridicola e non ha alcun fondamento nella legge; pertanto l’amministrazione non ha alcun obbligo al suo rispetto.

 

Invece, se non ha tempo per leggere gli atti e per fare il consigliere comunale ci sono altre soluzioni al suo problema oltre che scrivere comunicati inopportuni e fare richieste inappropriate. Se poi vuole fare il consigliere con i tempi a lui congeniali, dettando sue regole e senza fare alcun sacrificio, allora gli possiamo suggerire di valutare bene la sua posizione perché fare il consigliere comunale significa sacrificarsi e dedicare il giusto tempo alla lettura degli atti. Lo tranquillizziamo perché noi non vogliamo che lui sia assente in consiglio comunale.

 

Vogliamo invece che smetta di prendere scuse inesistenti e pretestuose per assentarsi e per non partecipare ai lavori dell’assise civica. Ogni volta una scusa nuova ed insignificante solo per poter essere assente: abbia il coraggio di dire che non vuole essere presente. Da ultimo, ricordiamo al consigliere Cinì che in politica esistono regole di bon ton e di educazione che forse non fanno parte del suo operare e del suo bagaglio politico. Definire i consiglieri di maggioranza come “alzapaletta” dà la misura del suo spessore politico più di ogni altra cosa o frase. Lui dai consiglieri di maggioranza ha solo da imparare per capacità, professionalità, onestà e dedizione al ruolo che rivestono”.

 

 

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