La sanità pubblica in provincia di Teramo: l’intervento

Sant’Omero. Critiche, tante, e un appello alle istituzioni sulla necessità di avviare un piano di salvataggio della sanità pubblica nel teramano, come lo definisce.

 

Alberto Pompizi, ex sindaco e presidente dell’Unione dei Comuni (in passato vice-presidente della Asl e coordinatore dei comitati della salute pubblica), prende una posizione molto chiara e critica sul dibattito in corso. E lo fa con una sorta di lettera aperta nella quale focalizza alcuni aspetti.

 

Mentre si gioca a poker sul numero di ospedali da chiudere (tre, due, quattro), per fare un solo ospedale nella provincia di Teramo, l’assessore regionale alla sanità nella province di Pescara e Chieti finanzia altri 5-6 ospedali, portando il loro numero dagli attuali 27 a 33.

Ma non si doveva fare un solo ospedale in ogni provincia?

 

Davvero abbiamo delegato la cura dei nostri cittadini alle cliniche private marchigiane ed a quelle pescaresi? E’ questo il Nuovo Piano Sanitario Regionale?

Nel frattempo, non contenti, hanno affossato e continuano ad indebolire i quattro ospedali teramani non riassumendo nuovi medici e infermieri in sostituzione di coloro che si sono trasferiti  o  sono andati in pensione. Gli stessi reparti per acuti (a cominciare dai reparti chirurgici) stanno subendo giorno per giorno continue riduzioni di personale medico. Basta dire che nel reparto chirurgia di Teramo mancano ben tre medici mentre ad Atri e Giulianova non riescono neanche a coprire i turni ed a Sant’Omero  i pochi medici in organico dovranno fare i turni in altri presidi ospedalieri.

Molti sono i chirurghi andati in pensione, trasferiti o vincitori di concorso che mancano nei quattro reparti. In tutto i chirurghi mancanti (tra chirurghi, ortopedici ed altro) sono circa diciannove. Senza parlare dei reparti internistici dove mancano circa ventitré medici. Senza nuovo personale si rischia la chiusura di diversi reparti e ridimensionamento di ulteriori posti letto. Gli ospedali esistenti devono funzionare e per fare questo occorre personale medico ed infermieristico.

 

Ma la botta finale è stata data nei quattro ospedali   dai limiti orari massimi settimanali imposti ad ogni medico. Si contravviene al rispetto della Legge Europea entrata in vigore da qualche mese ed al CCNL. Come dire “Tanto peggio tanto meglio” ed i sindacati tacciono …la sola CGIL si è lamentata ma più sul non rispetto di alcuni articoli del contratto di lavoro …..-

Nel frattempo non possono essere assunti medici a tempo determinato in attesa che vengano espletati concorsi? Perché non si attinge ad un “Avviso pubblico provvisorio”, dove vi è una valida graduatoria?

Ma la cosa più grave è che da un anno e mezzo è stato bloccato (inspiegabilmente e misteriosamente)  un concorso per  medici chirurghi a cui hanno partecipato oltre 150 professionisti.  Come mai avviene tutto ciò senza che nessuno intervenga?

 

Per tale motivo si chiede al Prefetto e ai consiglieri  regionali e all’assessore Dino Pepe di intervenire a tutela della Salute Pubblica che ora più che mai  è messa in pericolo. Da aggiungere che tra qualche giorno nei quattro ospedali inizieranno i turni di ferie mentre le nostre spiagge si riempiranno (speriamo) di turisti ai quali si dovrà offrire un servizio sanitario che in anni addietro era il migliore della nostra regione.

Questo gioco al massacro è già costato alla ASL teramana ben 26 milioni di euro di riduzione (e girati e divorati alle altre ASL in Abruzzo) mentre oltre 60 milioni di euro vengono “regalati?” alle cliniche private marchigiane ed abruzzesi con una mobilità passiva senza più nessun controllo.

 

Alberto Pompizi

 

 

 

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