Giulianova si mobilita in difesa dell’ospedale

Giulianova. Raccolta firme con petizione online, incontri e appuntamenti. La città di Giulianova si mobilita in difesa dell’ospedale di Giulianova, che ha ‘perso’ altri reparti mentre si discute ancora della realizzazione di una nuova struttura.

Su internet circola da questa mattina una petizione per mandare un messaggio al Governatore della regione Abruzzo Luciano D’alfonso e al manager Paolucci: ” tutti i cittadini della costa adriatica abruzzese in provincia di Teramo, (ovvero 200 mila residenti), sono contrari alla chiusura dell’ospedale di Giulianova in quanto è l’unico presidio ospedaliero che serve l’intera costa adriatica della provincia, che ricordiamo in estate raggiunge il milione di utenze tra residenti e turisti.”

Si ricorda, infatti, che l’ospedale di Giulianova serve quella fetta di popolazione che vada Silvi a Martinsicuro, trovandosi in una posizione baricentrica ottimale e facilmente raggiungibile per via degli ottimi collegamenti con le principali arterie stradali ed autostradali, oltre chè ferroviari (Giulianova è lo scalo ferroviario della provincia di Teramo) e marittimi (Giulianova è l’unico porto sia peschereccio che turistico della provincia di Teramo).
Oltre 150 km di costa vengono serviti da quest’ospedale, 150 chilometri dove, soprattutto nel periodo estivo, si sviluppa il più alto concentramento di turisti dell’intera regione.

I promotori ritengono che “la scelta di chiudere questo presidio sia davvero inopportuna, pericolosa e contro producente in quanto il presidio stesso è di vitale importanza non solo per i residenti ma anche per la riqualificazione dell’intero settore turistico regionale”.

Un NO alla chiusura dell’ospedale e un SI’ al potenziamento o la costruzione di un nuovo presidio a Giulianova.

Una raccolta firme proposta dai cittadini della costa teramana e rilanciata dal Movimento 5 Stelle Giulianova che questa sera ha invitato tutti i cittadini a partecipare all’Infopoint per organizzare una mobilitazione popolare.

Nel frattempo il Partito Democratico giuliese e il gruppo consiliare, a seguito delle notizie di soppressioni e chiusure relativi a reparti del nosocomio giuliese e a diversi servizi sanitari, ha prontamente chiesto un incontro con il manager ASL Fagnano preoccupati per le eventuali conseguenze che potrebbero ripercuotersi sul territorio. Incontro, che si è svolto ieri pomeriggio alle 16:00 all’Asl di Teramo, con la partecipazione del Segretario Provinciale PD, Gabriele Minosse.

“Il PD locale, confermando la propria linea di condotta sulla difesa dell’Ospedale di I livello sulla costa, ha voluto accertarsi direttamente sul futuro della sanità locale anche per offrire una visione chiara che possa rassicurare la cittadinanza. Infatti, dall’incontro si è evinto con chiarezza che nessun reparto e/o servizio verrà soppresso e che non ci sarà nessuna chiusura ma solo una riorganizzazione, come da delibera regionale 79/2016 del 21 07 2016 sul riordino della rete ospedaliera in ambito regionale. La riorganizzazione riguarderà tutti i presidi ospedalieri abruzzesi in un ambito di maggior efficienza e fruibilità. Ad oggi presso l’Ospedale Civile di Giulianova è presente un Primario in Medicina Generale e presto verrà indetto un concorso per un primario in Cardiologia UTIC e un altro per il reparto di Lungodegenza, in modo che da unità semplici questi reparti possano passare ad unità complesse. Il manager ha spiegato che sono stati già affidati incarichi per le Unità Ospedaliere Semplici e Dipartimentali (UOSD) di Pronto Soccorso, Anestesia, Chirurgia e Nefrologia; inoltre, per ottenere un riassetto completo dell’ospedale giuliese, saranno affidati nuovi incarichi per le Unità Semplici e Dipartimentali mancanti quali Oncologia, Chirurgia Generale, Ortopedia, Traumatologia e Radiologia. Per quanto concerne i servizi sanitari, per i quali i recenti comunicati stampa paventavano una chiusura certa, anch’essi verranno coinvolti nel piano di riordino e, così il Sert di Giulianova in particolare, continuerà ad essere attivo ed anzi, diventerà Sert Unico aziendale. Allo stesso modo il Laboratorio Analisi dell’Ospedale continuerà a svolgere la propria funzione e servizio”.

Lo hanno dichiarato il segretario, Gabriele Filipponi, e il capogruppo, Federica Vasanella, precisando che “il Partito Democratico giuliese, con senso di responsabilità e determinazione, da più di un anno agisce per coinvolgere i nostri rappresentati regionali in tali problematiche. Coerentemente con il proprio piano d’azione incontrerà il prossimo 19 aprile a Pescara il Presidente Luciano D’Alfonso e l’Assessore Silvio Paolucci per ribadire con forte determinazione le esigenze di un intero territorio e per far valere la posizione, assunta da sempre, di difesa del plesso ospedaliero giuliese che rappresenta le necessità di un’area vasta come la costa teramana.  Il Pd locale esprime la propria volontà a farsi portavoce dei bisogni della popolazione della costa e non solo, dichiara, inoltre, di essere pronto a forme democratiche di protesta insieme a tutti coloro che hanno a cuore queste importanti tematiche sulla sanità”.

L’Azienda sanitaria di Teramo ha precisato, attraverso una nota, che “non è in atto alcuna riduzione di servizi o attività, né a Giulianova e neppure negli altri Ospedali. Tutte le unità operative continuano ad operare regolarmente a favore degli utenti”.

Le decisioni assunte in questi giorni riguarderebbero le attribuzione degli incarichi di responsabilità delle singole unità operative e sono adottate in esecuzione del piano di riorganizzazione della Rete Ospedaliera approvato con Decreto del Presidente della Giunta Regionale numero 79 del 21 luglio 2016.

L’Asl ricorda anche che “il Piano regionale non modifica l’assetto esistente degli Ospedali, ma si limita a definire solo il profilo del vertice delle Unità Operative così come imposto dal Decreto del Ministero della Salute numero 70 del 2 aprile 2015. Restano le difficoltà derivanti dalla storica carenza di personale che è attualmente suddiviso in quattro Ospedali per ‘acuti’, probabilmente eccessivi rispetto alla popolazione della provincia di Teramo, determinando così un sistema di offerta sanitaria non adeguato ai bisogni dei malati cronici ed anziani che invece caratterizzeranno le problematiche sanitarie del futuro”.

 

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