Notaresco. I Sindaci di Giulianova, Roseto degli Abruzzi, Morro D’Oro e Mosciano Sant’Angelo esprimono stupore e preoccupazione per le dichiarazioni del Sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura che avrebbe definito un’esperienza conclusa quella del Consorzio per i rifiuti (Cirsu).
“Le affermazioni concernenti il futuro del polo impiantistico di Grasciano contrastano con l’obbligo di salvaguardia del patrimonio pubblico che ogni Sindaco o pubblico ufficiale dovrebbe esercitare, risultato a cui gli altri comuni soci di Cirsu S.p.a. e gli uffici regionali stanno lavorando. La presa di posizione su proposte di privati operanti nel settore contrastano per una serie innumerevole di ragioni con gli obiettivi di pubblica utilità. Sfugge al collega che non è dato a soggetti istituzionali sponsorizzare iniziative private, legittimamente a carattere imprenditoriale e quindi lucrativo, arrivando addirittura a pensare di farsi coinvolgere in maniera aprioristica: ricordiamo che ogni iniziativa pubblica deve essere ispirata ai principi di imparzialità, parità di trattamento, trasparenza, proporzionalità, pubblicità e rispetto delle pianificazioni”.
E’ il commento dei sindaci dei 4 comuni del Consorzio che evidenziano come “il trattamento della frazione organica non è soggetto a regime di privativa ed è lasciato alle regole del mercato, consentendo la pianificazione impiantistica solo per gli impianti di proprietà pubblica. Inoltre la tempistica di adeguamento del PRGR dettata dalla Regione, come dichiarato dal dottor Gerardini e dal sottosegretario Mazzocca a più riprese, ha scadenze ben precise al fine di permettere un rapido adeguamento del piano stesso con la stesura del documento definitivo entro il mese di Settembre. Inoltre la valenza impiantistica principale del polo CIRSU è legata alla linea di trattamento dell’indifferenziato, vero baluardo per l’autosufficienza impiantistica della provincia di Teramo.
Per i colleghi di Mosciano, Roseto, Giulianova e Morro d’Oro “il Sindaco di Notaresco probabilmente non ricorda che il piano industriale di Cirsu, votato anche da lui e dalla sua maggioranza nel lontano 2010, prevedeva l’adeguamento dell’impianto di trattamento dell’organico proprio attraverso quella che lui definisce innovativa “Tecnologia della digestione anaerobica” e che tale previsione era contenuta nel bando di prequalifica per la gestione dell’impianto espletato dalla società nell’Aprile 2015. Tanto considerato riteniamo di non dover aggiungere null’altro, il rispetto per le istituzioni e per il ruolo che pro tempore ognuno di noi ricopre non lo consente”.