Sant’Omero, accertamento Ici, minoranza: errori negli avvisi

Poca chiarezza sulle attività di accertamento dell’Ici pregressa (anni 2009 e 2010) al Comune di Sant’Omero.
Anzi, buona parte degli avvisi recapitati sarebbero sbagliati. Parlano di errori (vere e proprie cartelle pazze) i consiglieri di minoranza nel comune viratiano (Alessandra Candelori, Giorgio Di Sabatino, Ludovica Pelliccioni e Paola Farinelli) e di dubbi ancora tutti da chiarire. A partire, dicono, dall’incarico alla ditta esterna,che però non sembra trovare traccia nell’albo pretorio.

“Molti sono i dubbi”, osservano le opposizioni consiliari, ” in particolare sulla legittimità stessa degli avvisi, legati al fatto che i periodi richiesti dall’Ente non fossero dovuti. Le perplessità nascono in parte dal fatto che l’avviso di accertamento sia stato inviato anche per l’anno 2009 per omessa-infedele denuncia della dichiarazione ICI che, dal 2008, è rimasta solo per alcune situazioni particolari.
Certo è che gran parte degli avvisi di accertamento sono sbagliati”.

 
Per questa ragione, molti contribuenti che hanno ricevuto le lettere da parte del Comune, oltre a chiedere le dovute spiegazioni, hanno depositato “autotutela” al fine di ottenere l’annullamento dell’atto, qualora palesemente illegittimo.
” Invitiamo”, dicono i consiglieri di minoranza, “chi non l’avesse ancora fatto, a verificare la correttezza del documento e ad attivarsi per annullare l’atto.
Ad oggi però molti cittadini reclamano una risposta da parte dell’Ente in merito alla richiesta di autotutela inoltrata. Infatti, la mancanza di una conferma di annullamento da parte del Comune potrebbe impedire al contribuente di avvalersi degli ulteriori strumenti di difesa di cui dispone entro i 60 giorni incluso il ricorso in Commissione Tributaria, necessario qualora non pervenisse alcuna risposta.
A quel punto sia le spese onerose per i ricorsi che quelle sostenute per le raccomandate inutilmente inviate andrebbero a gravare sulle tasche dei contribuenti, già fortemente provati da tasse tenute ancora al massimo dall’amministrazione comunale”.

Impostazioni privacy