Teramo, precari Provincia. Catarra e Di Giacinto accusano i sindacati

valter catarraTeramo. Continua il botta e risposta tra Provincia di Teramo e sindacati in merito alla situazione dei precari dell’ente. A parlare sono ora il presidente Valter Catarra e l’assessore al Personale, Davide Di Giacinto.

“Ora basta” lamentano, infatti, i due, “a proporre la società in house sono stati anche i sindacati, per non parlare del fatto che sui precari ci hanno chiesto di assumere una minima parte dei dipendenti a tempo determinato e di mandare a casa tutti gli altri. Oggi giocano un ruolo da paladini dei deboli e dei servizi, ma hanno messo la firma sotto tutti quegli accordi che hanno condotto l’ente nel caos organizzativo”.

I rappresentanti sindacali della Funzione pubblica di Cgil, Cisl e Uil hanno annunciato lo sciopero di tutti i dipendenti della Provincia.

“Alla Provincia non è arrivata alcuna comunicazione sulla proclamazione dello sciopero” continuano Catarra e Di Giacinto, “ma a questo siamo abituati: sindacati e centrosinistra usano gli organi di informazione come megafoni di annunci che poi non trovano riscontro sui tavoli istituzionali. Dov’erano i sindacati quando in passato si accumulavano anni nel pagamento degli straordinari? Dov’erano i sindacati se, come sostengono nella nota, a garantire alcuni servizi veniva destinato solo personale a tempo determinato e co.co.co? Con questo atteggiamento i sindacati conferederali  interrompono il dialogo con l’istituzione, dialogo che noi, invece, abbiamo sempre cercato, anche su argomenti non affidati alla contrattazione” .

Secondo l’assessore al Personale, l’amministrazione starebbe solo percorrendo la strada del ritorno alle regole e alla normalità. “Il fondo per lo straordinario è fermo, per modalità contrattuali, al 1998” spiega meglio Di Giacinto. “E’ chiaro che dobbiamo limitarne il ricorso, gli addebiti che ci vengono mossi sono ridicoli. Stiamo pagando anche il pregresso, forse per la prima volta c’è un controllo sulle voci di spesa per il personale che, comunque, vale la pena di sottolinearlo, quest’anno è cresciuta di oltre il 40% per effetto delle applicazioni contrattuali. Un ente che spende quasi la metà delle sue entrate per mantenere l’organizzazione deve assolutamente mettere in relazione le voci accessorie del contratto e lo straordinario con la produttività complessiva dei servizi: non ci stiamo inventando nulla, stiamo solo facendo quanto previsto dalla contrattazione nazionale. Basta demagogia anche su questo”.

 

Impostazioni privacy