Tortoreto, la verità sull’antenna di via Spataro: la lettera del sindaco

Tortoreto. Nella diatriba che si è generata a Tortoreto sulla collocazione, nel parcheggio a ridosso del sottopasso di via Spataro, terreno di scontro anche politico in queste ore, il sindaco Alessandra Richi prende una posizione chiara.

 
Già la Richi si era espressa su alcuni concetti legati al percorso pregresso sulla previsione del traliccio e alla sistemazione, in queste ore, dei ripetitori per la telefonia mobile.
Ora, però, di fronte alle critiche, soprattutto politiche da parte del Pd, ricostruisce nel dettaglio tutti i passaggi della vicenda, non lesinando anche una stoccata di natura politica.

 

La posizione del sindaco

 

L’antenna più che un regalo fatto è un dono ricevuto, per una istanza pregressa al nostro insediamento ed autorizzata in virtù di un piano locale in materia di localizzazione antenne approvato con delibera del Consiglio Comunale n.7 del 23.03.2007. Detto regolamento ha previsto, tra i diversi siti idonei sulla fascia costiera, tutti alla stessa altezza ed in zone urbanizzate (vedi anche via Cavour), specificatamente il sito in questione, area parcheggio via Spataro, in zona di Tortoreto, già all’epoca dell’adottato piano pienamente urbanizzata e comunque aperta ad insediamenti residenziali alla stregua del PRE allora e tutt’ora vigente.

 

 

La giunta che rappresento in toto si è assunta la responsabilità, nel prendere atto di ben sei pareri favorevoli: Arta sulla esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici generati dall’impianto in questione; Asl sulla sicurezza sanitaria per esposizione ai campi elettromagnetici nei limiti previsti da decreto ministeriale in materia, Genio Civile in relazione alla struttura; Sovrintendenza circa impatto paesaggistico; Ferrovie dello Stato e ufficio tecnico comunale riguardo conformità a regolamento e piano antenne comunale, di evitare che l’antenna fosse comunque posizionata lì, tramite l’attivarsi previsto per legge (D.Lvo n.259/2003) del silenzio assenso previsto dalla normativa nazionale in presenza di pareri favorevoli ,o tramite disponibilità di privati, con l’ulteriore conseguente aggravio del danno erariale per l’ente, con ingente risarcimento danni richiesto al Comune di Tortoreto per illegittima mancata adozione adozione di presa d’atto finale.

 

Come dire: doppia bastonata. Antenna comunque realizzata e danni da esborsare da parte della cittadinanza. Non è mia condotta esimermi, con tali precisazioni, dalle responsabilità che mi competono, nel solo intento di dare la corretta informazione della situazione evidenziata. Meno etico e giusto che una parte politica voglia invece oggi gridare disappunto pur avendo quanto meno contribuito a far si che quella antenna fosse cosi collocata, creando i presupposti regolamentari del caso e conoscendo per di più quanto siano vincolanti.
Termino da ultimo sottolineando che i Comuni non possono porre limiti ma solo dettare criteri sulla localizzazione degli impianti di telefonia, né dunque imporre prescrizioni generiche quali ad es. distanze minime o altro (Consiglio di Stato Sez.VI n.44 del 09.01.2013) nell’interesse alla copertura del territorio e della efficienza della distribuzione del servizio in questione. Diversamente la scelta dell’ente si porrebbe in contrasto con il D.Lgs n.259 del 01.08.2003 che ha equiparato le infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria, quindi consentita su tutto il territorio comunale, nonché delle direttive comunitarie in tal senso. Perché ogni cittadino possa avere piena ed autonoma conoscenza e riferimenti documentali sulla vicenda.

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