Giulianova. Il sindaco Francesco Mastromauro replica al consigliere regionale dei 5 Stelle Riccardo Mercante in relazione all’approvazione, da parte del Consiglio regionale, della Variante al contratto di quartiere dell’Annunziata.
“Nessun trionfalismo da parte mia ma esultanza si. La differenza, non colta da Mercante, è assai rilevante. E si giustifica con il fatto che – afferma il sindaco – siamo arrivati a soluzione dopo vicende annose iniziate quando c’era ancora la lira. La mia esultanza è invece grandissima soddisfazione per quei 1.500 residenti del quartiere, anni fa costituitisi in comitato, che finalmente, dopo quasi un ventennio di attesa, hanno ricevuto una risposta concreta e soddisfacente dalla politica. Non certo quella affezionata alle visioni apocalittiche e disfattistiche, né agli atteggiamenti pregiudiziali e fatti di sospetto. Sanno, i residenti, che rispetto alla verità di Mercante ce n’è un’altra. E sono gli 8.000 metri quadrati di verde che otterranno in aggiunta all’attuale parco, con la Variante, diversamente da quanto previsto prima. Altro che cementificazione! E sanno anche che nessun impatto ci sarà grazie alla diminuzione del 20% delle volumetrie delle palazzine, peraltro delocalizzate e ridotte da tre a due piani. Dov’è l’impatto devastante di cui parla Mercante? Ma di quale speculazione parla? E secondo lui questo svaluterebbe il quartiere? Caro consigliere, ciò che balzerà agli occhi dei diretti interessati, cioè i residenti, non sarà certo il suo affresco dipinto a tinte fosche. La verità targata 5 Stelle – prosegue il sindaco – è altra cosa dalla verità-vera. E bisognerebbe avere l’onestà di dire che la concessione dell’area al TAM-TAM deriva da un ristoro dovuto in conseguenza dei danni arrecati dal depuratore dell’Annunziata delocalizzato proprio grazie al Contratto di Quartiere. Aggiungendo poi che le costruzioni sono state realizzate in conformità alla variante al Piano Paesistico Regionale approvato dal Consiglio Regionale nel 2000. Altro che sanatoria generalizzata!”
Quanto alla CPL Concordia Mastromauro precisa: “si fa finta di non sapere che le convenzioni e lo schema di accordo tra CPL Concordia, ATER e Comune per la realizzazione del teleriscaldamento nel quartiere, vennero approvati con delibera del consiglio comunale n. 107 del 12 novembre 2003, cui seguì la delibera sempre di consiglio del 12 agosto 2008 e la sottoscrizione del contratto il 26 novembre del 2009. Ma lo scorso anno il Comune e la CPL Concordia hanno deciso concordemente la risoluzione del contratto per procedere a quanto previsto nel Contratto di Quartiere con soluzioni aggiornate all’evoluzione della tecnica e della tecnologia. E ciò con il previo assenso del Ministero competente. Se poi il consigliere Mercante, nonostante tutto, persiste a ritenere che l’approvazione da parte del Consiglio regionale rappresenti un provvedimento scellerato, beh – conclude Mastromauro – io non voglio né posso farci niente. Ma è chiaro che si tratta non di verità assoluta ma di un suo punto di vista. Peraltro espresso con parole così simili, e in taluni casi identiche rispetto a quelle pronunciate tempo fa da Franco Arboretti, da legittimare più di un sospetto”.