Giulianova: il Festival “La Rocca barocca” giunge al termine con il gran finale firmato Angelo Smimmo

Giunge al termine la VII edizione del Festival musicale “La Rocca barocca”, nato da un’idea di un gruppo di professionisti e artisti dell’associazione “Accademia Acquaviva” con il contributo della Città di Giulianova e dell’Assessorato alla Cultura.

Il gran finale si terrà domani, giovedì 30 agosto, alle ore 20, quando la corte interna dell’Ex Confettificio “Orsini”, architettura industriale a metà tra il Lido e il centro storico, simbolo della Città nei primi decenni del Novecento, ospiterà, grazie alla collaborazione e al sostegno di Attilio D’Eugenio, “ V – Viaggio barocco tra Napoli e Venezia”.

Da un’idea del regista e coreografo di fama internazionale Angelo Smimmo, lo spettacolo nasce dalla volontà di creare un ponte tra Venezia e Napoli nel segno di un Barocco che unisce due realtà, ancora oggi, così diverse eppure così vicine. Tema della serata sarà il Viaggio nelle sue varie accezioni: il viaggio dei sogni, il viaggio della speranza, il viaggio del corpo, il viaggio dell’anima. Quel viaggio che unirà, attraverso le musiche di autori come Vivaldi e Vinci, la nostra modernità a quel barocco lontano, ma così vicino.

Gli interpreti saranno: Manuela Formichella e Giorgia Cinciripi (soprani), Luciano Di Pasquale e Gianluca Margheri (bassi), Fernando Montaño (solista del Royal Ballet di Londra); gli artisti saranno accompagnati dall’Accademia Acquaviva Ensemble diretta dal M° Piergiorgio Del Nunzio.

“Abbiamo voluto in questo progetto – dichiara Angelo Smimmo – raccontare la coesistenza di due generi musicali che dialogano senza soluzione di continuità, in una felice alternanza di melodie, danze e arie. Oggi, così come all’epoca, le coppie di cantanti intrecciano le loro storie e le loro voci, cantando di grandi amori e buffi tradimenti, di atti eroici e di gesti quotidiani. L’ amore è il tema ricorrente: l’amore per l’altro, l’amore per il nuovo. Il tradimento. Il traghettatore in questi intrecci e’ Abdul, un personaggio un po’ Ariel, un po’ Caronte, dal profumo esotico, ingenuo, metafisico e reale al contempo, che seduce e ci accompagna in un viaggio senza tempo. Il viaggio della speranza per alcuni e dei sogni per altri; il viaggio del corpo e dell’anima; il viaggio di sempre ed il viaggio di tutti. Abdul – conclude il regista – è il desiderio e la tempesta, è il salvatore. E’ la possibilità che la vita offre ad ognuno di noi e la terra desiderata ed usurpata ma che ancora accoglie con il sorriso”.

Impostazioni privacy