Teramo, corretta alimentazione come elisir di lunga vita. Longo presenta il mini digiuno VIDEO

Resettare l’organismo, attraverso dei mini digiuni di cinque giorni, due o tre volte l’anno, per allontanare malattie, allungando la vita e rendendola di qualità. Questo il segreto di Valter Longo, ricercatore della University of Southern California, che ha anticipato alcuni risultati delle sue ricerche nel convegno internazionale “Healthy diet for Healthy life” in programma oggi nell’aula magna dell’Università di Teramo.

L’iniziativa che apre la prima fase del progetto europeo Marie Sk?odowska-Curie REP-EAT, finanziato per due milioni di euro all’Ateneo teramano, è stata organizzata in occasione del lancio del bando con il quale nei prossimi mesi l’Università di Teramo selezionerà 12 ricercatori da tutto il mondo, per sviluppare un progetto di ricerca che approfondirà i legami tra qualità del cibo e salute.

Longo ha presentato alcuni dei temi che saranno affrontati in una sua pubblicazione, in uscita a settembre e il cui ricavato sarà destinato alla ricerca, sullo stretto rapporto tra alimentazione e qualità della vita, sulle ripercussioni che possono esserci sull’apparato riproduttivo e le possibili incidenza sulle malattie (vedi video).

Secondo lo studioso, infatti, dei mini digiuni periodici, consentono una riprogrammazione metabolica sull’organismo, allungando la vita e rendendo difficile le condizioni per lo sviluppo di malattie come ad esempio il cancro e poter avere più forti effetti terapeutici. Pur ribadendo la necessità di non attuare mai diete fai-da-te e assolutizzare degli improbabili elisir di lunga vita senza tener conto delle esigenze di e caratteristiche specifiche di ciascuna persona, Longo ha invitato a limitare l’uso di proteine, comunque necessarie, privilegiando i legumi ed eliminando latte e latticini, incrementando il consumo di frutta e verdura e facendo del digiuno una sorta di tecnica di prevenzione. Questa rivoluzione nel modo di pensare l’alimentazione, che poi si avvicina molto a quello che era il modo di mangiare nell’Italia povera del dopoguerra, sarà testata anche sui giocatori della NFL americana.

I meccanismi cellulari anti-invecchiamento della dieta invece sono il tema affrontato da Rafael De Cabo, direttore del Translational Gerontology Branch del National Institute of Health di Baltimora, punto di riferimento mondiale della medicina moderna impegnata per sviluppare strategie che consentano di aspirare ad un allungamento della vita di qualità.

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