Giulianova. Con una nota indirizzata al Sindaco e all’assessore alla cultura del Comune di Giulianova, e alla Soprintendeza per i Beni Archeologici dell’Abruzzo, il GAMA – Gruppo Archeologico Medio Adriatico, segnala le pessime condizioni in cui si trovano le “Muracche” sepolture che si trovano lungo la “Via Sacra” che muoveva dalla città-porto di Castrum Novum Piceni in direzione di Roma.
Le Muracche, per il GAMA, “rappresentano le testimonianze più cospicue, dopo duemila anni, di ciò che fu organizzato poco distante dall’antico bacino portuale di Giulianova alla foce del Tordino (allora Batinum): il valore per la Città è paragonabile agli acquedotti romani.”
“Purtroppo – continua la nota – nel corso del tempo, la proprietà che comprendeva le “muracche” si è frazionata (forse in tre parti) con il pessimo risultato di compromettere irrimediabilmente la visibilità delle vestigia attraverso opere murarie ed edilizie, prefabbricati ed una ricca vegetazione più o meno spontanea.”
“In tal modo – sottolinea il Gruppo Archeologico – non esisterebbe nessuna possibilità per i turisti ed i cittadini di poter ammirare, nemmeno parzialmente, i nostri monumenti del profondo passato”.
L’associazione chiede, quindi, a Comune e Soprintendenza, se conoscono la situazione in cui versano le vestigia di epoca romana e quali strumenti sono stati posti in essere per tutelarle, anche verificando la legittimità delle strutture poste attorno alle “muracche”; quali strade le Autorità in indirizzo intendono percorrere allo scopo di ridare lustro e visibilità alle muracche stesse; laddove esistano atti pubblici già esperiti di esserne informati.
foto d’archivio: le muracche di Tortoreto