Zipline a Pietracamela, il WWF: “Progetto da rigettare”

Il WWF Abruzzo ha esaminato il progetto per la realizzazione di un impianto “zip-line”, consistente in una discesa su fune di persone per mezzo di una carrucola, nel territorio comunale di Pietracamela e della riqualificazione della parete rocciosa dell’area “Vena Rossa”, già per buona parte attrezzata per lo sport di arrampicata, e ha presentato le proprie osservazioni nell’ambito della procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale della Regione Abruzzo.

“Quello che rileva l’Associazione è la necessità di rigettare totalmente il progetto che presenta gravi carenze sia dal punto di vista procedurale sia per la valutazione del reale impatto ambientale che le opere previste possono arrecare a specie e habitat protetti. L’intervento, infatti, dovrebbe ricadere all’interno della Zona di Protezione Speciale IT7110128 “Parco Nazionale Gran Sasso – Monti della Laga” e del Sito di Interesse Comunitario IT7110202 “Gran Sasso” nel territorio protetto del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, in aree dove, tra le altre specie, sono presenti sia l’Aquila reale sia il Falco pellegrino con un sito di nidificazione poco distante dall’area di realizzazione del progetto”.

E ancora: “La relazione di VINCA presentata sottovaluta l’impatto che la presenza di funi sospese, come la zip-line è sicuramente, sulle specie di rapaci citate e sull’avifauna in generale. Sia nelle schede dell’IUCN sia negli obiettivi di conservazione presenti all’interno delle “Misure sito specifiche per la conservazione di habitat e specie di Interesse Comunitario presenti nei SIC ricadenti nella porzione abruzzese del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga”, tra l’altro mai citati nella relazione di VINCA, le principali minacce per Aquila reale e Falco pellegrino sono proprio le linee elettriche e telefoniche sospese e l’alpinismo e scalate e come indicazioni gestionali si leggono la regolamentazione dell’attività di arrampicata sportiva, il divieto di realizzare vie di arrampicata e divieto di arrampicata libera o attrezzata nelle aree comprese entro 500 m dai siti di nidificazione individuati dall’Ente Parco, il divieto di scavare la roccia per ricavare le prese nonché aggiungervi prese artificiali, il divieto di realizzare nuovi percorsi attrezzati. Sempre nella relazione di VINCA, tra la fauna potenzialmente interessata dalle opere in progetto vengono analizzate solo 3 specie: Aquila reale, Falco pellegrino e Succiacapre, quando invece sono presenti molte altre specie inserite in Allegato I della Direttiva Uccelli, come si può facilmente verificare dall’Atlante degli Uccelli nidificanti nel Parco, pubblicato sul Sito dell’Ente”.

Anche dal punto di vista della procedura, “il WWF Abruzzo ha rilevato non poche criticità, vengono citati progetti e pareri del Parco del Gran Sasso e Monti della Laga che non sono consultabili e visibili sul sito, alcuni interventi previsti nel progetto inspiegabilmente non vengono sottoposti a VINCA e in un parere il Parco stesso ritiene di sospendere il procedimento autorizzatorio in attesa di ulteriore documentazione. La relazione di VINCA riporta in alcuni passaggi e anche nelle cartografie la realizzazione di due zip-line, mentre in altri il progetto sembra modificato per realizzarne solo una. Insomma un progetto e una procedura quantomeno abbastanza confusi e carenti. Già in data in data 17/10/2022 il WWF Abruzzo, essendo venuto a conoscenza del progetto in questione, aveva provveduto a richiederne la documentazione tramite un accesso agli atti alla Provincia di Teramo, ma non è stata ricevuta nessuna risposta. Spiace dover ancora visionare progetti tanto approssimativi ricadenti all’interno di aree protette e Siti Natura 2000 che hanno l’obiettivo di tutelare specie e habitat dall’elevato valore conservazionistico e che sono patrimonio comune del nostro Abruzzo – commenta Filomena Ricci, delegata WWF Abruzzo – Come è triste pensare che si creda ancora che il rilancio della montagna e delle aree interne passi per opere dannose, ormai anacronistiche e prive di visioni a lungo termine, quando invece la possibilità offerta dall’avere a disposizione i fondi del PNRR dovrebbe essere colta costruendo un nuovo rilancio delle zone interne attraverso interventi e linee di programmazione e di investimento legate all’unico bene certo di questi territori: l’attrattività ambientale che peraltro può, essa sola, portare turismo tutto l’anno”.

Gestione cookie