Teramo, scompiglio in ospedale: detenuto ricoverato ferisce agente

Domenica movimentata quella di ieri all’ospedale di Teramo.

“Un detenuto con acclarati problemi psichiatrici ricoverato presso la camera detentiva che si trova presso l’ospedale di Teramo, andato in escandescenza senza apparente motivazione, ha iniziato dapprima a distruggere la camera ove si trovava poi, una volta che gli agenti sono intervenuti per tentare di contenere la sua furia egli li ha presi letteralmente a calci ferendone uno di essi”, fa sapere la segreteria provinciale del SiNAPPe Teramo.

“Ormai la situazione è critica, sembra di aver passato il punto di non ritorno. Da un lato ci sono detenuti sempre più aggressivi e irrispettosi verso il personale di polizia penitenziaria e dall’altro vi sono riforme su riforme che non permettono una seria applicazione dell’ordinamento penitenziario e che limitano sempre più l’operatività della Polizia Penitenziaria. Fortunatamente a Teramo abbiamo una camera di detenzione presso l’ospedale, chissà cosa sarebbe accaduto se, come altrove, il detenuto in oggetto si fosse trovato ricoverato in una camera qualsiasi dell’ospedale con qualche altro paziente. Infine, e non smetteremo mai di ripeterlo, serve un aggiornamento dei sistemi di contenimento (vedi taser) dei facinorosi, categoria sempre più presente all’interno dei carceri italiani. Esprimiamo la nostra vicinanza al collega con un augurio di pronta guarigione”, conclude la Segreteria.

“Durante il cambio della guardia il detenuto abbia divelto una barra dalla finestra e con una violenza inaudita colpire le suppellettili presenti nella stanza salvo poi scagliarsi contro uno degli agenti, prontamente intervenuti per evitare il peggio, colpendolo ripetutamente con la barra. Malgrado fosse ferito il poliziotto non si è comunque perso d’animo e insieme agli altri provvedeva ad immobilizzare l’energumeno fino all’arrivo del personale sanitario che avrebbero subito proceduto con la somministrazione dei calmanti”, aggiunge Mauro Nardella Vice Segretario Generale della UIL PA Polizia Penitenziaria.

“La fortuna”, ha continuato Nardella, “ha voluto che il tutto sia accaduto quando anziché in due ad operare, complice proprio il momento del cambio della guardia, fossero in 4 ad operare. Non oso immaginare cosa sarebbe accaduto qualora ad intervenire fossero stati solo i due preposti al piantonamento. Quello che non si riesce a capire è il motivo per cui il piantonamento del detenuto sia stato disposto in corsia e non in una cella blindata come sempre dovrebbe accadere salvo, ovviamente, casi di estrema gravità. Così come non si riesce ancora a dare un significato sul perchè, almeno per il personale in servizio presso il Nucleo Traduzioni e Piantonamenti, non si è deciso di dotare la Polizia penitenziaria, così come fatto per le restanti forze di polizia, di Taeser. Ma è mai possibile che questi poliziotti debbano operare con mezzi di fortuna, senza barriere e per di più sprovvisti della benchè minima considerazione?”

“Alla politica, che tanto si sta dando da fare in questi giorni per far valere le loro intenzioni, noi questo chiediamo: maggiore tutela e tanta, tanta considerazione! E’ giunta l’ora di dire basta alle tante parole e ai pochissimi, scarsissimi, fatti. I parlamentari si dessero da fare e facciano promulgare leggi che siano capaci di combattere le continue aggressioni che quotidianamente devono sopportare. Basta chiacchiere (ammesso che almeno esse nelle campagne elettorali ce ne siano state)! E’ giunto il momento di agire!”.

“All’ennesimo collega aggredito e ferito (lo stesso ha riportato contusioni su tutto il corpo e ne avrà, così come deciso dai medici del locale pronto soccorso che lo hanno presso in cura, per 5 giorni salvo complicazioni), tra l’altro dirigente della UIL, vanno i più sentiti auguri di pronta guarigione”, conclude il sindacalista della Uil.

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