Teramo, “Salviamo i Ginkgo biloba di viale Mazzini”

La vice presidente del Coordinamento dei Comitati di Quartieri di Teramo, Elisa Ciapanna, sottolinea in una nota alcune problematiche inerenti lo stato di alcuni arbusti lungo viale Mazzini a Teramo.

“L’ argomento sono tre bellissimi esemplari di Ginkgo biloba che sono ubicati nei giardinetti pubblici – dice – Il Ginkgo biloba rappresenta un fossile vivente che in biologia vegetale e in botanica troviamo nella divisione delle Gimnosperme e rappresenta il passaggio dalle archeogoniate alle sifonogame, una pianta questa ben conosciuta nelle foreste dell’Asia. Questo passaggio, ripeto dalle archeogoniate alle sifonogame, è avvenuto in tempi ancestrali per questo reputo giusta la definizione di “fossile vivente”. Quindi ne abbiamo tre di questi esemplari, di circa settanta anni di età, che sono piante indistruttibili, resistenti a patogeni vegetali, agli esapodi (insetti) e agli inquinamenti vari”.

E ancora: “C’è invece chi non li conosce affatto quindi non può valorizzarli. Vogliamo provarci noi con queste due righe, mettendo per esempio in vicinanza di questi alberi una piccola targhetta di ottone riportante un summary riguardante il genere, la specie e l’importanza di questo vegetale? Penso che si stia percorrendo una strada che porti alla soppressione spontanea di questi tre esemplari lasciando e mettendo nelle loro immediate vicinanze altre essenze vegetali: un Pinus pinastris (ne sono stati abbattuti tanti ma è stato lasciato proprio il meno opportuno ), un prunus sterilis, un salix e dulcis in fundo un tiglio tutti trapiantati di recente. Questi tre esemplari di Ginkgo devono avere spazio perché cresceranno ancora, sono adesso circa otto metri di altezza, ma se soffocati dagli altri vegetali moriranno. Non perdetevi in autunno il bellissimo colore giallo delle foglie alla loro senescenza e non tenetevi sulla coscenza questi tre vegetali che come tali non si lamentano perchè non ne hanno la facoltà e se non si provvederà per tempo se ne andranno via in silenzio. Spero che qualcuno raccolga questo accorato appello”.

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