Teramo, la Consigliera di Parità auspica misure veloci per il mondo del lavoro

In seguito alla pandemia da Coronavirus, la Consigliera di Parità della Provincia di Teramo, Monica Brandiferri, sta ricevendo tante sollecitazioni e richieste di chiarimento da parte di lavoratrici e lavoratori che, a causa della sospensione o della chiusura delle loro attività, temono di perdere il posto di lavoro e di abbassare per sempre la saracinesca: parrucchiere, estetiste, commesse, artigiane, commercianti, lavoratrici della piccola e media impresa, ma anche lavoratrici di cooperative convenzionate con enti pubblici che prestano il loro servizio presso le scuole fornendo assistenza alle persone portatrici di handicap, che si trovano a non percepire alcuna remunerazione da quando le istituzioni scolastiche sono state chiuse.

Per non parlare di tutte quelle lavoratrici che prestano assistenza domiciliare agli anziani e ai disabili, le quali rischiano di perdere il lavoro e di rimanere escluse dagli ammortizzatori sociali perché molte famiglie, a causa del Coronavirus, hanno deciso di non far ricorso più a badanti, colf e babysitter. Un momento delicatissimo per tutti, che mette a repentaglio il mondo del lavoro femminile in una provincia già provata dal terremoto. 

La Consigliera di Parità della Provincia di Teramo Monica Brandiferri auspica che vengano erogate misure straordinarie a sostegno delle lavoratrici e di tutti i lavoratori, che serviranno a non compromettere ulteriormente un territorio economicamente debole e in affanno come quello della nostra provincia. In aiuto alle imprese e a tutti i lavoratori si dovranno introdurre provvedimenti forti come bloccare le rate dei mutui, sospendere il pagamento delle tasse, prevedere ammortizzatori sociali specifici per tutte le categorie di lavoratori, siano essi maschi o femmine. Venerdì con l’approvazione del decreto economico avremo maggiori informazioni su tutte le misure che il governo adotterà, comprese quelle a favore delle famiglie (congedi parentali, voucher per babysitter, etc.) e quelle a sostegno dei comuni per far fronte ai servizi per l’infanzia. 

 

             

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