Sabbia per ripascimento e zone di pesca: il Cogevo annuncia ricorso al Tar

“Resto basito da certe considerazioni e al tempo stesso mi rendo conto dell’incompetenza di chi gestisce, in Abruzzo, il settore pesca”.

 

E’ un fiume in piena Giovanni Di Mattia, presidente del Cogevo, dopo nota diffusa oggi al culmine del vertice tra il sindaco di Giulianova, Jwan Costantini, gli amministratori di Tortoreto (vice-sindaco Francesco Marconi e consigliere con delega alla pesca Marino Di Domenico) con il vice-presidente Emanuele Imprudente, sul tema ripascimento e prelievi di sabbia.

 

E su questa dinamica Di Mattia torna ad affondare. “ Al di là delle considerazioni emerse”, prosegue, “ va ribadito che i punti di prelievo (in particolar modo quello di Martinsicuro, nrd) sono localizzati entro un miglio della costa, che è una zona di pesca. Mentre il tema dell’inseminazione e del ripopolamento va conosciuto prima di fare delle considerazioni. In ogni caso, non è vero che quel maxi-prelievo di sabbia, fatto in quel tratto, non produrrà danni al mondo della pesca”.

 

Il Cogevo, nel frattempo, nella giornata di oggi ha trasmesso una nota in Regione per chiedere un nuovo piano di caratterizzazione dei sedimenti che saranno prelevati in mare (il precedente è del 2016) e spostare oltre i 3 miglia le zone di dragaggio della sabbia. Ovviamente, sul progetto della spiaggia di alimentazione di Alba Adriatica e sulle zone di prelievo della sabbia il consorzio di pesca alle vongole ha già preannunciato un ricorso al Tar.

 

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