Quattro mesi di indagini per documentare come ancora minorenne facendo tutto da solo fosse riuscito a mettere in piedi una vera e propria centrale di spaccio di hashish e marjuana, rifornendo soprattutto i coetanei che frequentavano le spiagge e la movida di Roseto.
All’alba i carabinieri della stazione di Roseto, coordinati dal Luogotenente Giuseppe Tarantino, hanno bussato alla porta dell’abitazione del ragazzo, che ha compiuto 18 anni da pochi giorni, lo scorso 8 settembre. Dinanzi all’incredulità del padre, gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare con affidamento ad una comunità di recupero di Montesilvano, emessa dal Tribunale dei Minori di L’Aquila.
Nei 4 mesi di indagini, infatti, visto che il ragazzo non aveva ancora compiuto la maggiore età, i carabinieri hanno costantemente informato la procura minorile consegnando un voluminoso fascicolo sulla sua attività di spaccio, fatta prevalentemente di incontri diretti con gli assuntori.
I militari hanno agito su più fronti, sia raccogliendo informazioni da confidenti, che hanno poi dato il via alle indagini, sia verificando ogni movimento del giovane che nel suo agire era anche piuttosto circospetto per non destare sospetti. Secondo la ricostruzione dei carabinieri sarebbe lui il principale fornitore di droghe cosiddette leggere ai giovani del posto e a qualche turista adolescente.
Ha agito nei 4 mesi estivi, prevalentemente nel fine settimana, venerdì e sabato su tutti. Un giro di affari che gli avrebbe fruttato da 500 a mille euro a settimana. Segnalati anche 10 minorenni e i loro genitori per omessa sorveglianza.
Le indagini dei carabinieri comunque non sono concluse perché adesso il filone da seguire è un altro, ovvero risalire ai fornitori del pusher, cioè scoprire da chi il giovane rosetano si approvvigionava per assicurarsi una florida attività di spaccio sulla costa.