Teramo. “Manca qualche giorno alla riapertura delle scuole, che, lo ricordiamo, non hanno mai chiuso, e vi sono ancora troppi interrogativi sui tanti aspetti che avrebbero dovuto essere risolti per la ripresa in sicurezza delle attività didattiche”. Così in una nota la FLC CGIL Teramo che nella nota stampa parla di “balletto sulle responsabilità”.
“Il D.P.C.M. 3 dicembre 2020, art. 1, comma 10, lettere s) e mm) aveva previsto che: le istituzioni scolastiche di secondo grado, a decorrere dal 7 gennaio 2021, garantiscono l’attività didattica in presenza per il 75% della popolazione studentesca e a bordo dei mezzi pubblici del trasporto locale è consentito un coefficiente di riempimento non superiore al 50%”. Lo stesso D.P.C.M prevedeva la convocazione di tavoli tecnici per affrontare le criticità a livello provinciale. Avevamo chiesto di essere sentiti presso la Prefettura, in modo da condividere gli interventi necessari a garantire il diritto allo studio, in presenza ed in sicurezza. Nessuno ci ha risposto ed il risultato è stato quello che le riunioni sono avvenute nella più assoluta autoreferenzialità”.
E ancora: “In Provincia di Teramo ci sono stati tre incontri per affrontare il tema dei trasporti. Alla luce delle risultanze delle riunioni di coordinamento presso la prefettura di Teramo del 10, 17 e 22 dicembre 2020, si è convenuto sull’adozione del seguente piano operativo:
· i 17 istituti di istruzione superiore della provincia di Teramo rispetteranno un orario di ingresso e di uscita a doppio turno con un intervallo temporale di almeno 60 minuti (tranne S. Egidio e Castelli, per le loro esigue dimensioni);
· i Comuni, attraverso i rispettivi corpi e servizi di polizia locale, svolgeranno in concorso con le forze di polizia statali l’azione di controllo sul rispetto delle misure governative per evitare l’assembramento, con particolare riguardo alle aree di sosta e di fermata del trasporto pubblico, avvalendosi anche di personale aderente alle associazioni di volontariato.
· la TUA incrementerà le corse con altri 17 autobus, mentre le altre società di autotrasporti sostanzialmente hanno rilevato che con li autobus attuali riescono a rispettare i parametri che prevedono corse fino al 50% degli occupanti.
Non ci sembra che si sia deciso di intervenire su tutte le altre criticità che abbiamo più volte evidenziato (tamponi rapidi per personale ed alunni, tracciamento e indicazioni chiare dall’ASL per la gestione dei casi di positività nelle scuole, medico scolastico, vaccinazioni per il personale scolastico, ecc.)”.
“Ad oggi un altro provvedimento del Governo prevede la riapertura delle scuole il 7 Gennaio 2021, con gli alunni della scuola secondaria al 50%. Da tempo chiediamo la riapertura in presenza, con le necessarie tutele in materia di salute e sicurezza. Siamo di fronte a contesti e realtà fortemente differenziate, non solo tra territorio e territorio, ma anche tra scuola e scuola, ecco perché sono necessari monitoraggi e strumenti flessibili finalizzati a fornire le giuste risposte alla varietà delle situazioni, valorizzando l’autonomia delle istituzioni scolastiche e fornendo le risorse necessarie. I lavoratori della scuola, gli studenti e le famiglie hanno il diritto di avere la massima informazione su tutti questi temi”.
E conclude: “E’ necessario che il dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale convochi con urgenza un tavolo di lavoro, come previsto dal protocollo d’intesa nazionale sulla sicurezza sottoscritto il 6 agosto 2020, tra Miur e OO.SS”.