Prati di Tivo, impianti ancora chiusi: “Asbuc ambigua, intervengano le istituzioni”

Dopo la petizione che ha raccolto migliaia di firme per la riapertura immediata degli impianti di risalita dei Prati di Tivo, parla il liquidatore Gabriele Di Natale.

“La posizione assunta dall’ASBUC dopo l’aggiudicazione definitiva alla ditta Finori continua ad essere ambigua e sconcertante a nocumento dell’interesse pubblico e anche, mi permetto di dire, dell’interesse privato dei proprietari dei terreni che rappresenta.
Grazie alla collaborazione dei soci di maggioranza della Gran Sasso Teramano e con l’ausilio  di autorevoli esperti professionisti, che ringraziamo tutti, la fase di liquidazione sta per concludersi a seguito dell’aggiudicazione definitiva con la vendita per un importo di €. 1.650.000 per un bene che fino a qualche mese fa si voleva affidare gratuitamente. L’operazione compiuta consente di ristorare completamente e interamente tutti i creditori e tutti i soci ASBUC compreso,e in questo caso raddoppiando il capitale investito. Questo è il compito del liquidatore: tutelare i soci e creditori, ristorare i debiti”.

E ancora: “Chi legittimamente o meno ritiene di avere rivalse può intraprendere ogni azione ritenga opportuno ma su altrui tavoli dove ci sono i giudici a decidere. Ci siamo resi disponibili nei confronti dell’ASBUC – nel corso dell’incontro che si è svolto una settimana fa – presso la sede dello stesso Ente alla presenza di tutti gli interlocutori compreso il legale dell’Ente di ottenere come Gran Sasso Teramano la concessione ponte in attesa di perfezionare la procedura di vendita dei beni: non si tratta di un giocattolo, mi pare chiaro, e gli atti, tanti e complessi proprio per assicurare tutte le garanzie, non si fanno in pochi giorni. L’ASBUC cambiando di nuovo idea ora sostiene che la concessione deve essere rilasciata alla ditta Finori che però è aggiudicatario e non ancora proprietario e questo è stato fatto…. ma ad oggi nessun segnale positivo sembra essere arrivato. La stagione estiva sta  pian piano andando verso la sua naturale scadenza”.

E conclude: “Chiedo alle istituzione e ai soci, nel rispetto delle migliaia di persone che sono in attesa della riapertura degli impianti al fine di poter vivere il nostro amato Gran  sasso, di intervenire con un tavolo istituzionale per arrivare  in tempi strettissimi ad una decisione che stia sotto l’ombrello del diritto e della logica”.

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