Nuovo Cda della Poliservice: ora le liste sono tre. Assetti e scenari possibili

Nereto. Sembra una sorta di gioco a incastri dove il quadro muta, anche in maniera sorprendente, in vista di quella che è la nuova scadenza per disegnare l’assetto del nuovo consiglio di amministrazione della Poliservice.

 

E se fino ad un mese fa, in occasione della prima assemblea che non aveva prodotto effetti, ma acceso divisioni e anche qualche polemica a distanza, due liste sembravano troppe. Ora le liste per disegnare il Cda della società multiservizi della Val Vibrata sono salite a tre. In vista della nuova convocazione dell’assemblea (24 settembre in prima convocazione, 28 settembre per la seconda) anche l’Unione dei Comuni ha presentato la sua lista. Stessa cosa hanno fatto anche gli altri comuni soci della Poliservice: Nereto da una parte, Controguerra, Sant’Omero e Bellante dall’altra.

 

E ora gli scenari, solo parzialmente ipotizzati un mese fa, tornano in discussione. E analizzando le liste presentate, le quote sul tavolo e il rispetto della parità di genere, anche il presidente uscente Gabriele Rapali potrebbe essere a rischio. La lista presentata dall’Unione, con Nazareno Vagnoni capolista (e proposto dal Comune di Colonnella), a questo punto, potrebbe rappresentare un passaggio non secondario. Anzi: sembra chiarire molti dei dubbi, e delle frizioni ancora in essere tra alcuni dei soci della Poliservice. Se gli scenari resteranno questi, la lista presentata dal Comune di Nereto eleggerebbe due componenti (anche Gianni Antelli, sostenuto dal privato), una quella dell’Unione dei Comuni e due per i Comuni di Controguerra, Sant’Omero e Bellante.

 

Senza dimenticare la questione legata alla parità di genere. Tutto questo per dire, che il presidente uscente potrebbe restare fuori dai giochi e dunque aprirsi un capitolo nuovo per la presidenza.

 

Discorsi chiusi? Non ancora. Esistono ancora margini per provare a ricomporre il quadro e provare a trovare una sintesi, come è sempre accaduto nella storia della Poliservice. Resta da vedere, al netto degli equilibri politici che la vicenda può creare, se a prevalere saranno i falchi o le colombe con la Poliservice che necessita di avere il suo nuovo Cda che resterà in carica per i prossimi 3 anni.

 

 

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