Notaresco, il CSA ricorre al Tar contro la bonifica degli impianti di Grasciano. La rabbia del sindaco

Presentato dal CSA, il Consorzio Stabile Ambiente dell’Aquila, che ha in custodia gli impianti di Grasciano del Cirsu, un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale contro l’ordinanza della Regione che obbliga il consorzio stesso, in collaborazione con la Deco Spa di Rodolfo Di Zio di occuparsi dello svuotamento dei capannoni che ad oggi contengono circa 12mila tonnellate di rifiuti organici.

Una decisione, quella di CSA, che coglie di sorpresa tutti, compresa l’azienda Deco che era pronta a fare la sua parte ovvero rimuovere le 3mila tonnellate quale quota assegnata dalla Regione. Eppure appena tre settimane fa il Consorzio Stabile Ambiente sembrava propenso ad attuare il piano di intervento. Il ricorso presentato al Tar da CSA ha mandato su tutte le furie il sindaco di Notaresco Diego Di Bonaventura che era certo di avere un’area completamente bonificata prima dell’inizio dell’estate.

Ora, invece, rischia di ritrovarsi con una bomba ecologica innescata con i primi caldi. Nei capannoni si sono registrati già due principi di incendio per autocombustione e durante le giornate soleggiate e con le temperature in rialzo l’area viene invasa da cattivo odore, probabilmente proveniente dagli stessi rifiuti organici stoccati nei capannoni e in fermentazione.

In mattinata il primo cittadino ha contattato Franco Gerardini, responsabile dell’Area Rifiuti della Regione. Il 15 aprile prossimo, inoltre, avrà un incontro con il Prefetto di Teramo Graziella Patrizi. Vertice convocato prima ancora che si conoscesse il ricorso di CSA per fare il punto sulla situazione in merito alle questioni che riguardano proprio il Cirsu.

“Sto perdendo la pazienza”, è stato il commento del sindaco Di Bonaventura, “c’è chi scherza con la salute dei cittadini. Avevo detto di non abbassare la guardia e non l’abbiamo abbassata. Dal Tar ci aspettiamo una decisione esemplare per il nostro territorio”.

Intanto, i vari comitati cittadini sono pronti a scendere di nuovo in strada per difendere l’ambiente e soprattutto la salute dei residenti del comprensorio del Cirsu.

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