Sono numerose le segnalazioni dei disagi che gli escursionisti hanno vissuto durante il periodo di maggiore affluenza turistica su Monti della Laga. A dirlo è Giuliano Marsili, coordinatore della Task force ambientale.
“Personalmente mi sono recato , insieme alla mia compagna, al Ceppo per effettuare due escursioni, la prima alla cascata della Morricana e la seconda alla cascata della Cavata, munito di mappe e cartine realizzate dall’Ente Parco, oltre che di equipaggiamento idoneo”, si legge in una nota. “Da non crederci, mi sono perso da esperto escursionista di tanti anni, siamo stati costretti a tornare indietro con grande difficoltà per la pericolosità della zona, e solo grazie ad un GPS satellitare siamo riusciti a raggiungere di nuovo il punto di partenza. Ora la nostra Consulta si chiede com’è possibile che i Monti della Laga e i Monti Gemelli, di una bellezza straordinaria, dove nascono più di dieci sorgenti, dei fiumi più importanti della Provincia di Ascoli Piceno, come il Tronto e del Teramano come il Tordino e il Vomano, siano lasciati in completo abbandono, senza tabellazione e segnali sui sentieri.
Ci si domanda dov’è il C.A.I., Club Alpino Italiano, che si vanta di essere un’associazione di esperti e volontari, ma l’assenza totale dell’Ente Parco è sconcertante.
Vi sembra logico scrivere i nomi delle cascate e dei fiumi in blu sul fondo verde? E’ impossibile leggerli. Nel periodo di ferragosto, le aree montane sono state occupate abusivamente da turisti della domenica, che hanno acceso fuochi, barbecue, parcheggiato camper e roulotte, lasciato sacchi di immondizia non differenziata e soprattutto anche escrementi umani. Nel giro compiuto dai nostri volontari tra Ceppo, i Monti della Laga, Prati di Tivo e Pitracamela, lo scenario che si è presentato è sconcertante e non si è notata neanche una pattuglia di Carabinieri Forestali o Polizia Municipale per i controlli”.