In merito alle considerazioni espresse dalla Associazione Task Force Ambientale, il Cai Abruzzo ha fatto alcune importanti precisazioni.
“La montagna e il suo avvicinamento non vanno banalizzati, scrive in una nota Francesco Sulpizio. “Non sono luoghi di ricreazione disinvolta, ma di esperienza. Sempre più diventa determinante l’azione di prevenzione che comporta consapevolezza di ciò che accade quando ci si avventura su un sentiero in ambiente, seppur segnalato.
L’escursione si prepara a tavolino, attraverso la lettura della cartina di sentieri, nel caso di dubbi ci si informa prima e assolutamente non si improvvisa.
Da anni ormai è in corso un aumento della frequentazione della montagna, il più delle volte incontrollata e, di pari passo, si assiste ad un continuo aumento di incidenti.
La maggior parte di essi, statistiche alla mano, avvengono per una scarsa conoscenza a priori dell’itinerario da percorrere, inadeguata preparazione psico-fisica, deficitaria o inidonea attrezzatura (tecnica/abbigliamento/calzature), l’incapacità all’utilizzo di strumenti di orientamento a cominciare dalla cartografia, la conoscenza delle più elementari norme di prudenza (previsioni meteo, lettura del territorio, la scelta farsi accompagnare da persone titolate esperte).
Di suo il Club Alpino ha rimesso in gioco, ovviamente con le sole forze del volontariato e le esigue risorse a disposizione reperibili presso le pubbliche amministrazioni, una attività di manutenzione sentieristica, che si rende complessa e di non rapida esecuzione data la vastità del territorio e il relativo sviluppo dei massicci del Gran Sasso, Monti della Laga e Monti Gemelli, che presenta uno sviluppo stimato in duemila chilometri.
Purtuttavia si richiama all’attenzione di come, nonostante l’emergenza sanitaria COVID, a partire dallo scorso anno nel solo versante teramano il CAI, per il tramite del solo ausilio dei volontari delle sue sezioni, ha operato un rifacimento della segnaletica sul Montagnone e sui Monti Gemelli.
Riguardo alla lamentata “illeggibilità” della cartografia evidentemente l’associazione fa riferimento a edizioni non editate dal Club Alpino che invece lo sono solo ed esclusivamente su base cartografica IGM geo-referenziata e, quindi, assolutamente idonea allo scopo, oltre che caratterizzate da significativi margini di precisione…salvo poi non essere minimamente capaci di leggere una carta!
In merito al fatto che un sedicente “esperto escursionista” appartenente all’Associazione citata abbia avuto difficoltà a percorrere il sentiero che porta, rispettivamente, alla Morricana e al Fosso della Cavata fa trapelare un sorriso: entrami i sentieri sono classificati “E” (Sentiero privo di difficoltà tecniche che corrisponde in gran parte a mulattiere realizzate per scopi agro – silvo – pastorali) e oltretutto entrambi ben segnati; evidentemente questo escursionista tanto esperto non era!!!