Mobility manager obbligatorio negli Enti, Fiab: “A Teramo a che punto siamo?”

Teramo. “La figura del Mobility Manager è obbligatorio per le città capoluogo di provincia e per gli enti, aziende, scuole e università che hanno la sede nel loro territorio”. A ricordarlo è la Fiab Teramo.

“Ultimamente”, si legge nella nota della Federazione, “il Governo ha messo a disposizione 50 milioni di euro per finanziare le azioni inserite nei Piani degli Spostamenti casa-lavoro (PSCL) o casa-scuola, a patto che gli stessi fossero stati approvati entro il 31 agosto scorso. A Teramo sono stati assegnati € 184.443,00 ma non ci risulta che ci siano Enti, Comune in testa, che abbiano approvato i propri PSCL entro la data prevista, per cui si rischia che tale somma torni indietro”.

“Con deliberazione di Giunta Comunale n. 389 del 16/12/2021 il Comune di Teramo ha costituito, presso l’Area 6 – Mobilità Urbana Sostenibile, l’ufficio dei Mobility Manager, costituto da un Ingegnere, a cui affidare l’incarico di mobility manager aziendale e d’area, un geometra e un istruttore amministrativo, adempiendo così, seppur con ritardo, agli obblighi di legge. Ma tutti gli altri Enti del territorio? La Provincia, la ASL, l’Università, i vari uffici statali con più di 100 dipendenti, hanno provveduto a nominare i propri mobility manager e a redigere i Piani degli Spostamenti Casa-Lavoro?”, si chiede la Federazione della Bici.

E ancora: “A quanto ci risulta solo l’Agenzia delle Entrate è organizzata in tal senso, a livello nazionale, con un mobility manager degli uffici centrali, che svolge anche le funzioni di coordinatore, e da ulteriori 83 mobility manager nominati, come da previsione normativa, in tutti i comuni con più di 50mila abitanti ove l’Agenzia ha almeno una sede con più di 100 dipendenti, tra cui anche Teramo. Per il resto tutti sembrano ignorare l’obbligo normativo… e così anche i finanziamenti, seppur limitati, tornano al mittente. Eppure, anche nell’ultima circolare sul lavoro agile, si sottolinea l’importanza di tale figura per l’organizzazione degli ingressi/uscite dei lavoratori e per evitare assembramenti, anche sui mezzi pubblici. Inoltre il Mobility Manager d’Area comunale deve essere, come previsto dalle apposite linee guida, parte attiva del gruppo di lavoro per la redazione del PUMS, Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, raccogliendo tutte le istanze, avanzate attraverso i singoli piani di spostamento casa-lavoro, di enti, aziende, scuole, ecc”.

“Come FIAB, nei mesi scorsi, abbiamo più volte evidenziato le scadenze previste dalle norme vigenti, purtroppo inascoltati. Speriamo che nel 2022 ci sia un risveglio generale delle istituzioni che, ripetiamo, sono obbligate per legge a nominare il proprio mobility manager, a redigere entro il 31 dicembre di ogni anno un piano degli spostamenti casa-lavoro e ad inviarlo, nei 15 giorni successivi, al Mobility Manager d’Area comunale. Il tutto non per un mero adempimento di legge ma per migliorare le condizioni di lavoro e la vita di tutti i cittadini, in particolare in questo periodo di pandemia dove organizzare il sistema della mobilità è diventata non solo un’esigenza strutturale ma anche di tutela della salute pubblica”.

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