Martinsicuro, turismo esperienziale. Piazza Grande: ecco come deve cambiare l’offerta turistica

Martinsicuro. Uscire dal concetto di “imitare” la costa romagnola e praticare una nuova strategia. Un’offerta turistica integrata nella quale l’ospite possa godere non solo della spiaggia e del mare ma tutte le risorse del territorio.

In pratica seguire la linea del turismo esperienziale e del benessere. E’ uno spunto, interessante, emerso nel corso dell’incontro dibattito promosso d Piazza Grande, il contenitore dell’area politica e culturale del centrosinistra, sui temi legati all’urbanistica e al territorio. Lavori introdotti da Enzo Pierantozzi coordinatore di Piazza Grande e che hanno visto la presenza, tra i relatori, del sindaco di Pineto Robert Verrocchio e di Valerio Di Mattia, presidente dell’associazione Aria Food. Presenti in platea, oltre agli operatori turistici e altri esponenti politici e non, anche il consigliere regionale Dino Pepe e quello provinciale Mauro Scarpantonio.

L’idea di sviluppo turistico. Durante il dibattito sono emersi spunti interessanti. “Oggi Martinsicuro”, la posizione di Piazza Grande, “ è la località costiera con minore offerta turistica. Ma da questa situazione di ritardo ne può uscire in maniera vincente: per le sue aree di pregio naturalistico e paesaggistico (biotopo, aree fluviali, area archeologica, ndr), assetto collinare armonico e vasta area agricola tra i due centri abitati. Ci sono tutte le condizioni perché queste aree possano diventare i punti di forza attorno alle quali costruire un assetto urbanistico coerente per una proposta turistica originale, identitaria e attrattiva”.

Piano regolatore. In arrivo c’è anche il nuovo piano regolatore che nelle prossime settimane potrebbe arrivare all’esame del consiglio comunale dopo che lo stesso è stato illustrato per la prima volta ai consiglieri di minoranza. Dubbi vengono espressi su alcuni aspetti pianificatori. Dalla previsione di 877 nuovi alloggi a fronte di un aumento di 30 abitanti negli ultimi 10 anni (in un patrimonio costituito al 60% di seconde case), il polo scolastico confinato in via Venezia e la viabilità con una sorta di parallela al lungomare, ma non solo. “ A tutto ciò si aggiunge”, si legge in una nota, “ con forza anche dagli interventi di alcuni operatori turistici, l’esclusione dell’intera cittadinanza e delle organizzazioni economiche e sociali durante l’intera fase di indirizzo dei vari piani, sottolineando come in tutti questi anni non c’è mai stato un solo momento di illustrazione, di consultazione e di partecipazione alle scelte dello strumento fondamentale per la programmazione e lo sviluppo del territorio”.

 

 

 

 

 

 

 

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