Martinsicuro, nove associazioni a sostegno della “battaglia” per la tutela dei tigli

Martinsicuro. Nove sigle del mondo associativo e imprenditoriale del turismo vibratiano approvano l’iniziativa del Comitato che ha chiesto la sospensione dell’abbattimento del parco arboreo secolare e la riqualificazione di Via Risorgimento/Porta della Val Vibrata. Ci si orienta favorevolmente all’apertura di un tavolo tecnico in Regione Abruzzo.

 

Appare necessario razionalizzare l’asse viario e modernizzare le infrastrutture della Statale 259, divenuta un’arteria strategica per il turismo regionale, capace di mettere in comunicazione risorse di grandissimo valore quali il Parco Nazionale d’Abruzzo, le strade dell’olio e del vino care alla Comunità Europea, i borghi e i luoghi d’arte della Val Vibrata e le mete balneari in assoluto più frequentate della Regione Abruzzo.

Si chiede dunque un risolutivo investimento per la riqualificazione di Via Risorgimento-Porta della Val Vibrata principale luogo di smistamento verso le mete del turismo, verso importantissime realtà manifatturiere e verso la più imponente area commerciale della Provincia di Teramo.

 

“Sarà avanzata alla Regione Abruzzo una proposta di sviluppo sostenibile centrata sui temi del decoro e della fruibilità dell’area”, si legge in una nota, “ con il potenziamento dell’infrastruttura viaria, la preservazione del parco arboreo, l’estensione dei servizi ciclo-pedonali, la creazione di punti informativi del turismo e la riconversione a parco urbano dell’area del depuratore nel breve termine dismessa dalla Ruzzo spa.

 

Si ha la piena consapevolezza che la crescita del territorio deve essere garantita da una lungimirante politica delle infrastrutture consapevole delle esigenze emerse e della necessità di sviluppo dell’area”.

 

Le associazioni (Oba, Albatour, BalneaTor, Costa dei Parchi, Martintour, Aria, Fiab, Fab, Dmc Hadriatica, Associazione Albergatori Tortoreto), chiedono, dunque, la sospensione di ogni attività in via Risorgimento in attesa dell’apertura un tavolo tecnico in Regione che “dovrà essere orientato allo studio puntuale degli interventi necessari al complessivo recupero dell’area in questione”.

 

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