La siccità mette in ginocchio gli agricoltori del teramano: produzioni ridotte del 50 per cento NOSTRO SERVIZIO


Una stagione che gli agricoltori teramani non dimenticheranno. L’estate 2022 è da ricordare per la sua straordinaria siccità.

L’Abruzzo non fa eccezione, tantomeno l’area teramana dove si registra un calo della produzione agricola e ortofrutticola pesante, con costi aumentati a dismisura. Terreni arsi e produzione di girasole, ad esempio, appena intorno al 50 per cento.

Questo è il periodo della mietitura e si fanno già i conti con un calo impressionante sulla produzione di granaglie, in modo particolare il grano destinato su più fronti.

Chi a marzo a seminato il sorgo, o saggina una graminacea utilissima per la composizione dei foraggi per bestiame, ha dovuto fare i conti con la scarsità delle piogge.

Qui in collina ci si affida ai temporali primaverili e alle abbondanti piogge che sono però mancate. Questa è la situazione: solo il 30 per cento dei semi ha germogliato. Ma le piante nate sono in sofferenza per via della siccità.

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