Alba Adriatica. Dalla pandemia alla guerra in Ucraina. Attenuati, in parte, gli effetti del virus sul comparto della pelletteria e del settore manifatturiero ora il conflitto in uno dei mercati storicamente importante (Russia e in parte Ucraina) rischia di mettere in ginocchio una serie di aziende che fanno parte del Consorzio Atea, con sede ad Alba Adriatica.
La guerra, nel mondo globalizzato, non si combatte solo con le bombe ma anche sul piano economico e commerciale. E l’equazione è sin troppo scontata analizzando il momento che attraversano le aziende che fanno parte del Consorzio (58 associati). Dallo scoppio della guerra, come sottolinea il presidente Francesco Palandrani c’è stato un azzeramento delle commesse e sono stati bloccati tutti i pagamenti.
Una mazzata improvvisa che pesa, e non poco, sul percorso di molte aziende, alcune delle quali fatturano in maniera significativa in Russia. La situazione è decisamente complicata e gli scenari di guerra, fino a quando saranno tali non promettono nulla di buono. Va da sé che in attesa che la situazione trovi una soluzione, gli imprenditori del settore dovranno esplorare nuovi mercati.