Insabbiamento del porto di Giulianova, mancano ancora i rilievi batimetrici

Una soluzione era stata promessa entro l’estate.

Ma probabilmente bisognerà ancora attendere chissà quanti mesi prima che possano essere eseguiti i lavori di dragaggio del bacino portuale di Giulianova che in alcuni punti ha raggiunto una profondità di appena due metri rendendo complicate le manovre dei pescherecci.

Le imbarcazioni più grandi, soprattutto lampare e volanti, sono costrette a seguire una rotta interna ben definita per evitare di toccare il fondale con la chiglia. Ma con le basse maree dello scorso mese di aprile la situazione è stata praticamente drammatica anche per le imbarcazioni di piccola stazza.

Un paio di mesi fa il comandante della capitaneria di porto di Giulianova, il tenente di vascello Daniela Sutera che più volte aveva chiamato in causa gli organi competenti per avviare la pratica relativa alle operazioni di dragaggio, aveva incontrato il nuovo dirigente del settore lavori pubblici e opere marittime della Regione, l’ingegner Marcello D’Alberto.

C’era stata la promessa quanto meno di avviare subito dei rilievi batimetrici per poi decidere la soluzione più opportuna per ripristinare la profondità ideale dei fondali del porto di Giulianova.

Ma nell’incontro che il consigliere Dino Pepe ha avuto con la marineria locale per parlare di varie questioni, è emerso che i rilievi batimetrici non sono stati ancora eseguiti. Mentre il problema dell’insabbiamento non si arresta e rischia di aggravarsi con l’arrivo del prossimo inverno.

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