Giulianova, devasta il Centro di Salute Mentale: arresto e Daspo

Giulanova. L’episodio è avvenuto tutto nella giornata di ieri: l’uomo, un venezuelano di 55 anni senza fissa dimora, si è prima presentato all’ufficio anagrafe comunale, pretendendo l’assegnazione di una casa e del denaro contante.

L’impiegata ha cercato di fargli capire che quello non era l’ufficio competente, così l’uomo ha reagito in modo surreale, urinando nella sala d’attesa. Sul posto interveniva subito una pattuglia della Stazione Carabinieri di Giulianova, che ha riportato alla calma l’uomo e ha chiesto l’intervento di un’autoambulanza del 118 poiché era in evidente stato di agitazione.

Accompagnato al pronto soccorso, il venezuelano ha dato in escandescenza ed ha inveito verso i sanitari danneggiando un computer. Subito dopo è fuggito a piedi. La centrale operativa dei carabinieri ha inviato in zona, alla ricerca dell’uomo, due pattuglie del Nucleo Radiomobile, che lo ha rintracciato al Centro di Salute Mentale dove, questa volta, armato di un mattone, poco prima ha letteralmente devastato tutte le vetrate e le porte dei locali e il veicolo di uno degli infermieri che si trovava nel parcheggio antistante la struttura sanitaria.

I Carabinieri lo ha immobilizzato e arrestato per danneggiamento aggravato di edificio pubblico. Il venezuelano ha così passato la notte in camera di sicurezza e stamattina ha affrontato l’udienza di convalida dell’arresto, al termine della quale il giudice ne ha disposto, vista la sua elevata pericolosità sociale, il trasferimento in carcere, in attesa di giudizio.

I Carabinieri di Giulianova, comunque, non si sono limitati ad arrestare il venezuelano, ma lo hanno anche sottoposto al DASPO urbano, grazie al nuovo regolamento di Polizia Municipale attuato dall’attuale amministrazione comunale. E’ questa la prima volta in cui è stata adottata tale misura, la quale permette alle Forze di Polizia di allontanare da particolari zone sensibili della città, cosiddette zone rosse, individuate dal Sindaco, le persone che si rendono responsabili di reati che destano particolare allarme sociale.

 

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