Fiab Teramo: “Ecco come dovrebbe essere migliorata la città”

“Le polemiche di questi giorni sulla chiusura al traffico di via Sant’Antonio ci portano a dire la nostra su come Teramo può e dovrebbe essere migliorata, resa più sicura, vivibile e più a misura delle persone”.

Così la Fiab Teramo.

Ci spiace apprendere che ci sia stata una raccolta di firme da parte di alcuni commercianti per riportarvi il traffico: è dimostrato dai fatti che in tutte le città del mondo dove i centri storici sono stati chiusi al traffico automobilistico privato il commercio e le attività umane hanno iniziato a rifiorire, gli incidenti quasi totalmente azzerati, la salubrità dell’aria nettamente migliorata e l’inquinamento acustico notevolmente ridotto come pure è migliorata la salute degli abitanti che hanno riscoperto il piacere di passeggiare a piedi o in bicicletta sentendosi più sicuri”.

E ancora: “Come FIAB riteniamo inevitabile e necessaria la chiusura al traffico di tutto il centro storico di Teramo disincentivando l’uso dell’auto privata che purtroppo in questa nostra città viene abitualmente usata per spostamenti al di sotto dei due/tre chilometri e spesso per futili motivi per poi lamentarsi del troppo traffico e della mancanza di parcheggi, a discapito di chi con l’auto ci lavora e non può farne a meno; va anche considerato il fatto che la nostra città può essere agevolmente attraversata in pochi minuti a piedi e ancor meno in bicicletta”.

“Il legislatore ha previsto nella figura del Mobility manager il compito di coordinare azioni mirate alla riduzione del traffico nelle città ed a riguardo il coordinatore FIAB Abruzzo e Molise, Giancarlo Odoardi ha scritto una lettera aperta agli amministratori delle nostre cittadine per conoscere e sollecitare i Piani degli Spostamenti Casa Lavoro (Pscl). Grazie alla campagna soci lanciata da FIAB anche a Teramo provincia, stanno aderendo persone appartenenti alle più disparate formazioni politiche, segno che le tematiche rappresentate dalla Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta sono segno di civiltà e non divisive”, conclude la Fiab nella nota.

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