Denis Cavatassi a casa: è come rinascere. Il racconto FOTO VIDEO

Tortoreto. E’ come rinascere, dopo un brutto incubo. Ritrovare, oltre all’affetto dei familiari e la figlia Asia che non lo lascia mai solo, i libri e le sue cose. I libri, quelli che lo hanno in qualche modo accompagnato nei ultimi due anni di carcere, vissuti in isolamento.

 

Il viaggio di Denis Cavatassi, l’imprenditore di 51 anni di Tortoreto, assolto dalla Corte Suprema Thailandese (che ha cancellato la condanna a morte), prosegue. La prima notte trascorsa a casa, nella popolosa frazione di Tortoreto, dopo quasi nove anni, da uomo libero riaccende vecchi ricordi.

E immagini di un calvario, iniziato nel 2011, quando per le autorità del paese Sud-Est Asiatico, Denis era il mandante dell’omicidio di Luciano Butti. Il suo ex socio in affari. Denis davanti a taccuini e microfoni racconta situazioni, stati d’animo vissuti nelle dure galere thailandesi. Non dimentica di ringraziare le istituzioni (“il loro intervento è stato fondamentale”), ma rinnova la sua volontà di prendere un impegno in favore dei detenuti e di coloro che vivono le difficoltà della detenzione. Lo farà da uomo libero. Così come tornerà in Thailandia, dove ha ancora le sue attività nel mondo turistico e dove vivono la moglie e la piccola Asia.

Ogni racconto, ogni dettaglio, Denis lo racconta con grande dignità, senza rancori. Come è nel suo carattere, ma è anche il modo con il quale la sua famiglia ha lottato in tutti questi anni. Talvolta in Thailandia e altre volte a migliaia di chilometri di distanza.

 

In mattinata Denis ha anche ricevuto la visita del sindaco Domenico Piccioni, per manifestare la sua soddisfazione per l’epilogo della vicenda e di tutta la comunità.

 

 

Impostazioni privacy