Colonnella, vertenza Atr: le domande dei sindacati ai curatori

Colonnella. “Non vogliamo distogliere l’attenzione dei curatori in queste “inutili” relazioni politico sindacali, ma confidiamo possano rispondere nel merito di alcune domande che fanno del nostro lavoro una modalità di azione mirata”.

 

E’ un passaggio della nota con la quale le segreterie provinciali dei metalmeccanici (Fim Csl, Fiom Cgil e Uilm) pongono all’attenzione dei curatori fallimentari dell’Atr di Colonnella.

Una nota nella quale i sindacati pongono anche dei quesiti ai due professionisti, ma tutto parte da una premessa.

“Il primo chiarimento attiene a quale sia il nostro ruolo”, si legge.

“I sindacati sono delle organizzazioni il cui ruolo preciso è quello di rappresentare e difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori, di cui si fanno portavoce non solo con i vertici aziendali ma anche a livello governativo e presso le altre istituzioni nazionali e locali.

Siamo noi i primi a cui i lavoratori chiedono chiarimenti in merito alle incertezze, in questa come nelle altre vertenze, e a cui dobbiamo e vogliamo dare risposte”.

Incontro in Regione. L’incontro in Regione, fanno notare i segretari delle sigle dei metalmeccanici, è stato calendarizzato dopo la metà marzo su richiesta proprio dei curatori, proprio per consentire loro di depositare la seconda relazione della procedura fallimentare.

“Quindi, sostenere che il tavolo è prematuro ci sembra non del tutto corretto, essendo stati proprio loro a consigliaci a quando riaggiornarlo”, prosegue la nota.

“Ma poi perché prematuro? È di pochi giorni fa la notizia di proroga della cassa covid, sarebbe stata l’occasione per dirci ufficialmente se la curatela, attuale datore di lavoro dei dipendenti Atr, sarebbe stata intenzionata a proseguirla. Apprendiamo la lieta notizia dai giornali.

Tuttavia, visto che abbiamo potuto apprezzare la sollecitudine nella risposta dopo la nostra conferenza stampa, chiediamo che con la stessa tempistica possano  rispondere alle seguenti domande, che sono le stesse che avremmo fatto al tavolo istituzionale, oltre ai chiarimenti contenuti nel comunicato (per i quali continuiamo a non comprendere perché non li abbiano rappresentati al tavolo).

Le domande. “Quando si intende pagare ai lavoratori le giornate non coperte da cassa integrazione, precisamente dal 26 dicembre 2020 al 3 gennaio 2021?

Qual è la situazione dei capannoni, visto che risultano essere di proprietà della curatela precedente?

Quali sono i rapporti e le dinamiche con le vecchie curatele?

Sono domande a cui è necessario dare risposta per poter finalizzare l’azione di tutti i soggetti coinvolti, politicamente e sindacalmente, nella vicenda ATR.

Bene gli ammortizzatori sociali, ma non bastano, i lavoratori non vogliono vivere solo di questo, la dignità si trova nel lavoro.

Quello stesso lavoro che i curatori si vantano di portare avanti alacremente, e che non mettiamo certo in dubbio. Ma bisogna tenere sempre a mente, nell’esercizio delle proprie funzioni, che ci sono 70 lavoratrici e lavoratori, con altrettante famiglie, appese a un filo e il cui futuro è gravato dalla paura e dall’incertezza”.

 

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