Uno scenario da brividi, una strada completamente ricoperta dai rifiuti. Si tratta del lungofiume Tordino, sponda nord, territorio comunale di Giulianova.
Tonnellate di pattume scaricato anche a ridosso di campi coltivati. Un’area ad alto rischio inquinamento perché tra i materiali di risulta ci sono anche vecchie batterie per auto, apparecchi elettronici ed elettrodomestici. Oltre a centinaia di buste nere e gialle contenenti ogni genere di rifiuto.
Sembra che da queste parti non passi mai nessuno, che ci sia una totale indifferenza dinanzi ad una discarica a cielo aperto, a pochi metri dal fiume Tordino, nel quartiere di Colleranesco. Qualcuno la chiama anche “terra dei fuochi” perché in passato per distruggere i cumuli di sostanze di risulta c’è chi ha appiccato il fuoco, in piena notte, costringendo i vigili del fuoco a lavorare duramente. Una situazione vergognosa, più volte denunciata dai residenti.
La strada è la stessa che porta al nuovo impianto di depurazione. E’ aperta, non ci sono accessi controllati, non ci sono telecamere di videosorveglianza, non c’è illuminazione. Chi transita da queste parti, di notte, lo fa con il chiaro intento di voler abbandonare i rifiuti. I responsabili, finora, non sono mai stati individuati. Segnalazioni sono state fatte al comando della polizia locale e anche direttamente al sindaco Jwan Costantini.
La storia della discarica a cielo aperto sul lungofiume Tordino va avanti da almeno 15 anni, da quando chiuse definitivamente l’ex Saig, lo zuccherificio. Da allora la zona è stata lasciata al suo abbandono. Ci fu un tentativo di sbarrare gli accessi. Ma vennero divelte le sbarre. Servirebbero controlli serrati, anche di notte. Primo poi i responsabili pagheranno.