Atri, classe negata al liceo sportivo: il sindaco incontra il prefetto

Atri. Il Sindaco di Atri, Piergiorgio Ferretti, in merito alla notizia della mancata concessione da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale di una seconda classe al Liceo Sportivo di Atri per la prossima annualità, ha informato in un incontro anche il Prefetto di Teramo Angelo De Prisco il quale oggi si confronterà con il Direttore dell’Ufficio Scolastico Regionale Abruzzo sul tema.

“Sembra impossibile – dichiara Piergiorgio Ferretti – che ragazzi nell’età dell’obbligo non possano scegliere l’indirizzo di studi verso per il quale si sentono più portati. Ho incontrato anche il Prefetto di Teramo sulla questione il quale si è impegnato nel confrontarsi con il direttore dell’USR Abruzzo. Attendiamo dagli organi rappresentativi della scuola pubblica risposte”.

Sullo stesso argomento, i capigruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale e del Comune di Atri, Guerino Testa e Francesco Filiani, annunciano una interpellanza parlamentare. “Una notizia allarmante che ci impone di agire immediatamente – dichiarano i due esponenti – non possiamo permettere che i 46 studenti iscritti vengano chiamati per una selezione e che circa 20 di loro restino esclusi, vedendosi negato il proprio diritto allo studio”. Filiani e Testa si pongono una serie di interrogativi: “Perché in 62 istituti pubblici italiani sono stati autorizzati per l’anno in corso due o più sezioni di liceo sportivo (in alcuni casi anche 5) ma ad Atri e a Pescara questa possibilità viene preclusa? E in particolare, come mai per il liceo di Atri è stata autorizzata negli anni scorsi la seconda classe, a parità di normativa e circolari ministeriali, mentre per l’anno prossimo diventa impossibile? Perché vi sono ben 36 province italiane ove sono autorizzate più di due classi e per le province di Teramo e Pescara ciò viene negato? Vi sono ben diciassette province italiane ove sono state consentite più di due classi prime di liceo sportivo pubblico, in misura superiore di una ogni 100mila (anche ogni 50mila) e ci chiediamo perché non sia possibile permettere nella provincia di Teramo una classe ogni 103mila abitanti (2 ad Atri e una a Teramo) e una classe ogni 102mila abitanti in Provincia di Pescara (due a Pescara e una a Città Sant’Angelo)”.

E ancora, “per quale ragione se in base al comma 6 dell’art. 3 del DPR 5 marzo 2013, in un istituto ‘eventuali sezioni aggiuntive di liceo sportivo possono essere create’ , oggi diventa inaspettatamente non replicabile ad Atri e a Pescara come avvenuto in passato? Ci domandiamo, altresì, quale sia il motivo di tale impedimento anche alla luce di un cospicuo numero di alunni in meno a fronte di un organico, invece, confermato. E dunque, se la classe aggiunta non comporta condizioni di soprannumero, perché mai ci si ostina a non autorizzarla? Viene anche da interrogarsi sul perché non si voglia ampliare l’offerta pubblica in considerazione del fatto che nella nostra regione non vi siano Licei sportivi privati. Ma l’interrogativo degli interrogativi è perché si voglia ledere il diritto allo studio e alla scelta dell’indirizzo cui gli studenti si sentono più inclini? Domande – concludono Testa e Filiani – che per il momento non hanno trovato risposte e che sono oggetto della nostra imminente interpellanza parlamentare”.

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