Alba Adriatica. Un rinvio di qualche giorno, anche se la cosa ancora non è del tutto chiara, per definire la procedura di gara per la realizzazione della spiaggia di alimentazione nella zona nord di Alba Adriatica.
Da ieri sul portale dell’Aric (Agenzia regionale per l’informatica e la committenza) compare una scritta con la quale si comunica che la seduta pubblica per l’apertura delle buste è rimandata a data da destinarsi. E che la data nella quale la cosa sarà fatta, sarà comunicata successivamente. Tutto fa presagire, dunque, che uno slittamento rispetto ai tempi fissati in precedenza possa esserci, anche se i bene informati parlano della possibilità di una procedura che possa essere perfezionata nella giornata di domani.
E che il ritardo rispetto alla previsioni (aggiudicazione nella giornata del 25 maggio sia legata ad un approfondimento sulla compatibilità della sabbia da usare per il maxi-ripascimento) In ogni caso, l’incertezza sui tempi di affidamento dell’opera di ingegneria marittima da 2milioni di euro continua a preoccupare gli operatori della zona nord di Alba Adriatica. Nella progettazione esecutiva, infatti, si parla di un’opera da realizzarsi in 30 giorni (con doppi turni di lavoro), in modo da chiudere il tutto entro il 30 giugno. Ma è altrettanto vero che i tempi sono talmente ristretti che ogni dinamica deve essere gestita al meglio per rispettare la tempistica.
Nel frattempo, però, c’è anche il rovescio della medaglia. Gli operatori della zona nord pur ricevendo interesse da parte dei potenziali clienti, in questo frangente, non possono prendere impegni per il mese di giugno per affittare gli ombrelloni. Ovviamente, da parte dei balneari è emersa la convinzione di pazientare per il mese di giugno in modo da poter avere un litorale adeguato per il resto dell’estate.
Poi c’è anche il fatto che dal primo giugno entra in vigore l’ordinanza balneare per la sicurezza in mare e in caso di slittamento ulteriore dell’avvio dei lavori, come dovranno muoversi? Una riflessione, in questo frangente, arriva da più parti dal mondo turistico. Perché non effettuare un ripascimento corposo ora (con fondi disponbili e non spesi lo scorso anno) e posticipare i lavori della spiaggia di alimentazione a dopo la stagione? Forse così facendo nella stagione della ripartenza, dove c’è tanto interesse per le vacanze al mare, una pianificazione meno affannosa avrebbe reso questa fase meno incerta in un contesto già difficile per il fenomeno erosivo.