Alba Adriatica, le risposte (che mancano) sulla spiaggia di alimentazione: serve un tavolo di lavoro

Alba Adriatica. Serve un tavolo di lavoro con tutti gli attori presenti: Regione, amministrazione comunale e operatori turistici.

 

Perchè serve capire cosa non sembra essere andato nei lavori della spiaggia di alimentazione. Ma anche per aprire una riflessione puntuale sulla necessità di tutelare la spiaggia di Alba Adriatica nella sua totalità. Non nasconde uno stato d’animo molto chiaro Antonietta Casciotti, quello di un sindaco alle prese con un problema importante e lasciato solo, in questo frangente, nel dare risposte alla comunità.

 

Risposte che da sola non è in grado di dare. I lavori della spiaggia di alimentazione, nella zona nord di Alba Adriatica, sono terminati da settimane, ma le perplessità in questo frangente superano di gran lunga i benefici, sul piano del fronte mare, che comunque sono evidenti. E il sindaco, assieme agli assessori e al gruppo di maggioranza, ha tenuto una conferenza stampa per sottolineare tutta una serie di aspetti che non possono essere sottaciuti. “Allo stato attuale”, ha sottolineato il sindaco, ” l’opera realizzata non è rispondente all’elaborato presentato in sede di conferenza dei servizi. E sono legittime le preoccupazioni dell’amministrazione comunale e quelle degli operatori. Le domande sorgono e le riflessioni sono necessarie e l’attivazione di un tavolo di lavoro servirà a dare delle risposte che ora non ci sono”.

Il sindaco snocciola dei dati: la spiaggia di alimentazione era prevista per circa 700 metri di litorale, mentre ne ha interessato poco più della metà. Da un’estensione di 120 metri a partire dal secondo pennello e una linea di costa di 159 metri. Tutti dati che allo stato attuale non sono rispettati. Ma la preoccupazione è anche altra.

Pennelli e gradone. “In sede di conferenza dei servizi sono stata rassicurata”, sggiunge il sindaco. ” Ma alcuni aspetti ora sono sotto gli occhi di tutti. Dal fatto che l’intervento della spiaggia di alimentazione non ha coperto i 700 metri previsti. Ma anche i pennelli sono stati scoperti con mareggiate di lieve entità. Ma che funzione hanno, essendo non più sommersi, che finalità hanno? E poi il gradone che si è creato e sul quale delle risposte devono arrivare. L’attivazione di una tavolo di lavoro servirà anche a chiarire tutti questi dubbi e favorire delle riflessioni attente anche sul piano di monitoraggio. Ci saranno delle motivazioni tecniche, ma delle risposte sono dovute”.
Nella prossima seduta del consiglio comunale sarà portata in approvazione una mozione utile per chiedere alla Regione di dare vita al tavolo di lavoro. Ma il tema è più complesso e riguarda non soltanto l’attualità, con le perplessità sulla natura del lavoro effettuato e sugli scenari futuri.

Barriere rigide. “Alba Adriatica non può più continuare a pagare dazio, ” chiosa la Casciotti, ” e serve una politica collaborativa, senza schieramenti o casacche di partito per risolvere il problema. Così come è accaduto in altre zone, ad Alba Adriatica servono barriere rigide, ma i tempi del piano di difesa della costa sono troppo lunghi. Bisogna partire da Alba Adriatica e non da sud”.

 

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