Alba Adriatica. Da Cerignola ad Alba Adriatica per impadronirsi di due vetture (due Peugeot 2008), rubate entrambe la stessa notte, nella zona centrale della cittadina.
Il tutto seguendo una tecnica consolidata, la sostituzione delle centraline in uso con altre taroccate, a conferma di una indubbia abilità nel cimentarsi con sistemi elettronici sempre più sofisticati. Il doppio furto, commesso la stessa notte nello scorso mese di ottobre, ha originato una minuziosa indagine da parte dei carabinieri di Alba Adriatica che, questa mattina, ha portato all’esecuzione di tre misure cautelari in carcere. In manette sono finiti tre giovani di Cerignola: Matteo Conte di 18 anni, Davide Carbone di 36 e M.M. di 16. Tutti con precedenti specifici. Le misure cautelari, firmate dal gip del tribunale di Teramo Lorenzo Prudenzano (titolare dell’inchiesta è il pm Greta Aloisi) sono state eseguite queste mattina dai carabinieri della compagnia di Cerignola. I due maggiorenni sono stati associati al carcere di Melfi, il minore in quello di Bari.
L’indagine. I particolari dell’indagine sono stati illustrati dal tenente colonnello Emanuele Mazzotta, comandante della compagnia dei carabinieri di Alba Adriatica. I tre “ladri” di auto erano entrati in azione lo scorso 12 ottobre, rubando due auto analoghe (Peugeot 2008), in via Borsellino e in viale Regina Margherita, in pieno centro ad Alba Adriatica). Il furto era stato in parte immortalato dalle telecamere di un’abitazione attigua. I carabinieri hanno iniziato così a mettere assieme una serie di tasselli: anche con l’acquisizione di altre immagini catturate durante il viaggio di ritorno dei tre: prima a Foggia e poi a Cerignola, dove le vetture sono arrivate (al momento non sono state ritrovate). E dagli stessi fotogrammi è stata anche individuata l’auto staffetta usata per scortare i mezzi asportati. I tre sono stati individuati e monitorati e di recente anche controllati e denunciati nella zona di Pescara, visto che in auto avevano delle centraline modificate, utili alla bisogna.
Gli arresti. Tutto il materiale probatorio ha consentito poi di emettere la misura cautelare e per i tre si sono aperte le porte dei carcere. Durante la perquisizione mattutina, in un box auto in uso al 16enne, i carabinieri hanno anche sequestrato 5 centraline di Peugeot e Volkswagen a dimostrazione dell’attivismo della batteria pugliese. Ulteriori indagini sono in corso per verificare il collegamento con altri furti che si sono verificati in zona e nel tentativo di recuperare i mezzi rubati, che nella stragrande maggioranza dei casi alimentano il mercato nero dei pezzi di ricambio.