Alba Adriatica, la storia di Samira: quando la burocrazia va in tilt VIDEO

“ Non so più cosa fare. Sono disperata”. E’ il grido di aiuto di una madre di due bambini e con due anziani genitori, Samira El Sohabi, vittima di una sorta di corto circuito della burocrazia. Samira, di origini marocchine, ma perfettamente integrata nel tessuto sociale di Alba Adriatica (dove risiede da 17 anni) è alle prese con una situazione che definire di difficoltà, è quasi un eufemismo.

 

Ora, come racconta, gli viene “negata” la residenza: aspetto che pone delle innegabili ripercussioni anche per quanto concerne le cure per il più piccoli dei figli.

La vicenda di Samira era diventata di pubblico dominio alcuni anni fa, quando era in affitto in una sorta di tugurio in via Montello, immobile poi dichiarato inagibile.

 

La ricerca di un nuovo alloggio. Il caso della donna di origini magrebine era stato trattato dal Comune di Alba Adriatica, attraverso il settore delle politiche sociali, che aveva trovato delle soluzioni abitative alternative: prima in un albergo e poi in un residence. Da questa struttura, però, la donna assieme ai familiari si era dovuta allontanare, perché l’Ente non aveva più assicurato il pagamento.

 

Occupazione abusiva. Nel frattempo, l’Ater nel 2014 stila una graduatoria per l’assegnazione di alloggi popolari in via delle Gardenie, che però non si perfeziona. Nello stabile si liberano alcuni alloggi e la donna, per paura di restare senza, visto che si trova in seconda posizione, decide di occuparlo in maniera abusiva. Pratica, a dire il vero, comune a diverse situazioni del recente passato.

“ Lo so”, dice, “ ho sbagliato, “ ma le pratiche per l’assegnazione dell’alloggio non si sbloccavano, pur avendone diritto”. Nel frattempo ne nasce un contenzioso con l’ente che gestisce gli alloggi per poter ottenerlo in maniera definitiva. E di riflesso viene anche pagato un canone mensile per l’occupazione. Con regolari bollettini, quansi fosse in normale affitto. Contenzioso oramai in dirittura d’arrivo.

La residenza negata. Venerdì Samira ha scoperto di non poter ottenere la residenza, vista la situazione che si è generata per l’alloggio Ater, occupato abusivamente. “Così non posso più andare avanti”, racconta sconsolata e gli occhi gonfi di lacrime”. Una situazione kafkiana, e senza la residenza rischia di perdere dei benefici necessari per ottenere delle cure per il figlio e i familiari.

 

 

 

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