Trenta metri di arenile fronte mare spazzati via negli ultimi 6-7 anni. A Silvi la mareggiata dello scorso fine settimana è stata ancora una volta devastante.
A distanza di poco più di un anno, gli operatori turistici locali sono ancora una volta costretti a fare la conta dei danni. Il tratto sud del litorale praticamente non esiste più. Il mare ha raggiunto alcune strutture ricettive, ha eroso parte di un giardino, ha inghiottito metri e metri di terreno.
Le protezioni sistemate un anno fa dinanzi agli chalet, in modo particolare giganteschi blocchi di cemento, non sono riuscite a contenere la furia della mareggiata visto che le onde erano alte quasi tre metri. Questa mattina tra gli operatori c’è stato chi ha dovuto nuovamente far riposizionare le protezioni, tra la disperazione di non avere più un lembo di spiaggia dove sistemare sdraio ed ombrelloni in vista della prossima stagione estiva.
Una situazione preoccupante quella che stanno vivendo alcuni proprietari di stabilimenti balneari di Silvi, su un tratto di quasi un chilometro, tra il confine con Montesilvano risalendo verso nord. Un anno fa, all’indomani della mareggiata del 12 e del 13 novembre che causò danni per oltre 250mila euro, gli operatori locali, supportati anche dal sindaco Andrea Scordella, chiesero alla Regione di varare un piano adeguato di protezione della costa per contrastare il fenomeno erosivo che si è sempre più accentuato nel tempo.
I pennelli perpendicolari sono stati da sempre considerati inutili, mentre gli stessi proprietari delle strutture ricettive ritengono a questo punto indispensabili le scogliere al largo, come è stato fatto in altri territori, ad esempio Montesilvano e Roseto. Il vero problema è che al momento la Regione non avrebbe i fondi per finanziare simili opere.