Giulianova. Nella seduta di domani del Consiglio Comunale si discuterà dell’approvazione del documento di analisi e pianificazione delle studio del patrimonio arboreo della città (censimento e piano del verde), redatto da due valenti professionisti, Aldo Zechini D’Aulerio, docente all’università di Bologna, e Lorenzo Granchelli, agronomo e libero professionista di Corropoli.
Il piano dovrebbe completare il Regolamento Comunale del Verde Urbano e Periurbano, approvato con delibera di consiglio comunale n. 25 del 12/04/2010, per una migliore gestione del patrimonio arboreo cittadino e una maggiore qualità degli spazi verdi. Il condizionale, però, è d’obbligo, dato che anche dopo il regolamento il Comune ha continuato ad operare potature sulle piante cittadine disattendendo l’articolo 1.3 dello stesso che evidenzia come le potature, di norma, non siano necessarie, se non in casi eccezionali, come eliminazione di rami secchi, situazioni di pericolo o interferenza con reti elettriche, ecc. In particolare il regolamento vieta espressamente la capitozzatura (eliminazione totale dei rami). Inoltre, sempre il regolamento, assimila gli interventi di potatura agli abbattimenti, assoggettandoli a specifica autorizzazione previa giustificazione corredata da relazione di tecnico specializzato.
Facendo un giro per Giulianova si può notare come, da qualche mese a questa parte, l’attività continua di potatura degli alberi di viali e piazze, spesso non giustificata dai motivi previsti dal regolamento, interessi la totalità del patrimonio arboreo giuliese, arrivando ad interessare esemplari in piena fase vegetativa che, dopo i pesanti interventi di rimozione della totalità dei rami, non hanno più ripreso il naturale ciclo biologico.
In poche parole diverse piante sono state irrimediabilmente danneggiate, ed altre hanno subito danni gravi, e nei prossimi anni non poco esemplari saranno a rischio crollo, il tutto per l’esecuzione di interventi contrari alla buona regola d’arte e difformi da un regolamento che il comune stesso si è dato. Le foto pubblicate sono più eloquenti di mille parole. Ogni albero, oltre ad essere un patrimonio da un punto di vista paesaggistico, naturalistico e sanitario, ha anche un valore economico non indifferente. Condannare a morte certa centinaia di esemplari, oltre che uno sperpero di soldi e risorse umane che potrebbero essere utilizzate per lavori di manutenzione del territorio realmente utili, è anche un danno immediato al patrimonio pubblico.
Il piano del verde che si andrà ad approvare in consiglio, quindi, potrebbe essere inutile, perchè tratterà di un patrimonio che il comune stesso ha, lentamente ma inesorabilmente, condannato a sparire nel giro di pochi anni.