Atri, niente palazzetto: le società sportive costrette ad emigrare

1Atri. Le società sportive atriane costrette ad emigrare, in cerca di un palazzetto disposto ad ospitare le loro partite.

C’è delusione, e tanta, nelle parole dei rappresentanti delle squadre locali di calcio a 5, che ieri avrebbero dovuto disputare le loro gare nel Pala Di Nardo Di Maio & Pasquali del Centro Turistico Integrato. O, almeno, questo sarebbe dovuto succede, stando a quanto assicurato in precedenza dall’assessore Umberto Italiani e dal sindaco Gabriele Astolfi. “Il 27 ottobre sarà tutto pronto”, avrebbero tanto. Ma così non è stato e le promesse, purtroppo, sono cadute nel vuoto.

“Abbiamo dovuto trovare situazioni temporanee in città limitrofe” dicono “creando disagi alle nostre tre società, la GymnasiumHatria Junior, che conta circa 60 tesserati nel calcio a 5 tra Juniores Nazionali, Giovanissimi e Allievi, l’Audax Atri, che ha circa 25 tesserati in serie C1, e l’A-Team Futsal, che conta circa venti tesserati in serie D. Il passare dei giorni ha fatto capire chiaramente che non c’è la possibilità di intervenire celermente sulle strutture del Centro Turistico Integrato. È stata riattivata solo la tensostruttura per consentire almeno gli allenamenti, ma anche lì la situazione non è facile né consona, con diverse problematiche soprattutto climatiche, dato che non vi è il riscaldamento, e strutturali. Essendo l’unica soluzione plausibile, nonostante le remore per le condizioni non ottimali, dato che molti degli atleti sono ragazzini, le nostre tre società hanno dovuto accettare di svolgere gli allenamenti all’interno della tensostruttura, rendendosi comunque disponibili a venire incontro all’Amministrazione, accettando queste condizioni. Ma mai nessuna autorizzazione né presa ufficiale di responsabilità ci è stata rilasciata. L’Amministrazione Comunale ci aveva prospettato in alternativa di spostarci nelle città limitrofe anche per gli allenamenti, visto che per peripezie varie quelle del Centro Turistico sono rimaste le uniche strutture fruibili nella nostra Atri, ma non abbiamo potuto accettare, sia per problematiche di trasporto e sia perché vogliamo far rimanere vivo nella nostra città lo spirito sportivo che altrimenti rischierebbe di assopirsi”.

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