Giulianova, il verde perduto: alberi abbattuti e mai ripiantati

giulianova_palme_fosse_ardeatineGiulianova. Un articolo sul quotidiano La Repubblica del 7 ottobre scorso evidenziava come, in diverse città italiane, si assiste ad un progressivo impoverimento del verde pubblico a causa dell’abbattimento, per diversi motivi, di numerosi alberi, mai sostituiti con nuovi esemplari. Giulianova, quindi, sembra essere in buona compagnia, visto che nell’articolo si citano città come Roma, Palermo, Bologna e Milano. Ma la situazione della cittadina adriatica sembra essere ancora più grave, se si pensa che l’immagine di spiaggia d’oro, oltre che alla bellezza dell’arenile, e legata anche al verde urbano, una volta rigoglioso e curato ed ora lasciato a se stesso.

Basta farsi una passeggiata per la città per assistere al triste spettacolo di aiuole abbellite solo da monconi di tronchi tagliati; il Kursaal, che dovrebbe essere il biglietto da visita del lungomare, è “impreziosito” da alcune piccoli fazzoletti di terra, sul marciapiede antistante, dove si intravedono i resti di quelle che, una volta, erano piante. Ma anche viale Orsini, Piazza Fosse Ardeatine, via Nazario Sauro e numerose vie del lido sono testimoni di tagli effettuati per i motivi più disparati (dal pericolo di crollo per senescenza al punteruolo rosso) che, però, non hanno visto la sostituzione delle piante eliminate.

In realtà è tutta la situazione del verde urbano a versare in uno stato di grave pericolo per la sopravvivenza del patrimonio arboreo cittadino. I platani di via Gramsci, ad esempio, sono quasi tutti malati, complici le potature errate effettuate negli anni e il poco spazio al piede lasciato dal cemento, e necessiterebbe una loro sostituzione graduale.

Il parcheggio dell’ospedale è ormai disastrato dalle radici affioranti dei pini (alberi che, notoriamente, hanno bisogno di ampie aree non impermeabilizzate, a causa dell’apparato radicale ampio e superficiale), così come altre strade cittadine.

Il maestoso albero che arricchiva Piazza Buozzi, abbattuto perché gravemente malato, non è stato mai sostituito, così come le palme di Piazza della Libertà aggredite dal punteruolo rosso; anche a via Veneto sono stati eliminati alcuni pini, mai sostituiti, e si potrebbe continuare ancora.

Anche i parchi urbani appaiono, nel complesso, poco curati, con alberi abbattuti o malamente potati, e nell’insieme la cura del verde urbano sembra non essere una delle priorità dell’amministrazione.

Emblematico il caso della Piazza del Mare (ex golf bar) dove alcuni esemplari esotici furono impiantati all’interno di grandi vasi, rischiando di morire velocemente a causa del poco terreno a disposizione. Sono stati piantati, frettolosamente, a terra, eliminando parte della pavimentazione, ma gli esemplari di bosso che li hanno sostituiti dentro i contenitori sono seccati uno dopo l’altro.

Eppure Giulianova si era distinta, tempo fa, per essere l’unica città abruzzese ad aver approvato un regolamento del verde, che però viene disatteso dalla stessa amministrazione, basta guardare quanto spazio al piede è stato lasciato alle povere alberature presenti sui lati della statale 16, dopo i lavori di riasfaltatura della stessa.

Insomma, come accade in altre città italiane (ma questo non è una consolazione) il verde urbano viene visto come un onere e non come una risorsa. Basterebbe guardare alle modalità di gestione di altri comuni, neppure troppo lontani, dove esiste un apposito ufficio per la gestione e manutenzione delle aree verdi, con personale specializzato (dottori agronomi, personale agrotecnico, ecc.) e una consistente voce di bilancio per la conservazione di quello che è un vero e proprio patrimonio, non solo paesaggistico e culturale, ma anche economico.

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