Pesca vongole nell’Amp del Cerrano, Tar rigetta nuovo ricorso del Cogevo

Pineto. Venerdì scorso il TAR Abruzzo ha respinto l’ennesimo ricorso, in sede cautelare, del CoGeVo Abruzzo, questa volta sull’entrata in vigore del Regolamento di Esecuzione ed Organizzazione dell’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, come tra l’altro avvenuto a luglio anche per l’altro ricorso avanzato invece da alcuni balneari.

“È la quarta volta che il TAR respinge questo tipo di ricorso che mirano ad attaccare l’esistenza del parco marino. Il TAR continua a pronunciarsi sempre nella stessa maniera, rilevando il piccolo tratto di costa posto sotto protezione e anteponendo gli interessi collettivi della conservazione a quelli propri economici di pochi. In questi anni l’AMP ha tentato più volte di trovare dei percorsi condivisi con il Co.Ge.Vo. ma da parte di quest’ultimo c’è stato il rifiuto continuo di una qualunque collaborazione. C’è da sottolineare, inoltre, che il continuo ricorso agli avvocati ha costretto l’AMP ad investire risorse finanziarie per resistere e che, invece, potevano essere destinate ad altri obbiettivi. Una battaglia che ha tenuto occupate risorse umane che avrebbero potuto costruire molto per il nostro territorio. Ora la speranza è che di fronte a questo ennesimo stop si possa definitivamente chiudere qualunque contenzioso e, magari, avviare un percorso di collaborazione che riporti la Regione a svolgere quel ruolo di coordinamento che gli era deputato e il Co.Ge.Vo. ad ascoltare le indicazioni che vengono dal mondo scientifico per migliorare la propria attività”.

È il commento dell’Area Marina Protetta del Cerrano, aggiungendo che “la Regione ha stanziato per l’ennesima volta centinaia di migliaia di euro per i vongolari. Fondi pubblici che, ancora una volta, sono stati dati senza nessuna logica di crescita apparente o che si possono tramutare in un investimento produttivo per il futuro.  Sono anni che l’AMP continua a chiedere in ogni dove e sui tavoli della Conferenza della Pesca regionali che i fondi destinati a tale settore siano rivolti alla rottamazione delle imbarcazioni più vecchie, inquinanti e non redditizie, per ridurre la pressione di pesca della flotta delle vongolare e alla riconversione delle barche verso altri usi legati alla pesca-turismo e/o alla ricerca scientifica”.

“L’Area Marina Protetta è una risorsa del territorio che va salvaguardata a tutti i livelli – spiega il Presidente Leone Cantarini – e la Regione ha un ruolo fondamentale per far in modo che le risorse e l’impegno di tutti sia canalizzato nelle giuste direzioni. La materia della pesca è prettamente di competenza regionale. Una corretta gestione dei tanti fondi disponibili e una attenta pianificazione del settore può certamente portare a risultati ben migliori di quelli fin’ora ottenuti nei tribunali”.

 

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