Colata di asfalto nell’AMP del Cerrano: presentato esposto

Pineto. “Non è così che si salvaguardano i valori dell’Area Marina Protetta del Cerrano!”

Lo ha dichiarato la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus che ha inviato stamattina un esposto sul taglio della vegetazione spontanea a Fosso Concio a Silvi e sulla questione dell’asfalto sulla strada di accesso alla Torre di Cerrano a Pineto.

Dopo le plurime segnalazioni circa il taglio della vegetazione spontanea alla foce del Fosso Concio a Silvi, l’Associazione ha deciso di scrivere all’Area marina Protetta, ai due comuni, ai Carabinieri Forestali, alla Capitaneria di Porto e al ministero dell’Ambiente affinchè intervengano per garantire che la vegetazione spontanea sia adeguatamente tutelata.

La SOA ha anche approfittato per segnalare la vicenda della posa dell’asfalto fin sotto la Torre di Cerrano: “un’iniziativa improvvida, denunciata da associazioni e cittadini, che fa il paio con l’incredibile storia dell’asfalto alla Vallelonga nel parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Un vero e proprio pugno nell’occhio in uno dei paesaggi più noti ed identitari dell’intera costa adriatica. Due interventi che incidono sul patrimonio ambientale e storico-architettonico della medesima area protetta, quella del Cerrano”.

“La foce del Concio, seppur pesantemente colpita dalla cementificazione nel passato con interventi sciagurati, rappresentava – aggiungono – uno dei pochissimi tratti di vegetazione semi-naturale su chilometri e chilometri di spiaggia fortemente antropizzata. Un rifugio residuo per anfibi e uccelli. Tra l’altro continuare ad alterare con interventi di questo tipo quell’ambiente non fa che peggiorare ulteriormente problemi come le zanzare oppure i cattivi odori derivanti dalla putrefazione delle alghe che proliferano. Quando si disturba un ambiente il risultato è favorire le specie opportuniste che si moltiplicano a dismisura. La vegetazione spontanea migliora anche la qualità delle acque. Insomma, la cosiddetta ‘pulizia’ della vegetazione è una cattiva pratica fondata su credenze anti-scientifiche. Per quanto riguarda l’asfalto alla Torre di Cerrano, non possiamo che unirci al coro di coloro che lo reputano come un’iniziativa scellerata. Se si doveva intervenire era indispensabile guardare alle decine di progetti realizzati in altre città e aree protette in Europa. Esistono materiali e tecnologie adeguate a contesti di elevato valore paesaggistico facilmente reperibili sul mercato”.

La SOA ha quindi chiesto su entrambe le situazioni un approfondimento circa le autorizzazioni esistenti, il rispetto delle eventuali prescrizioni e l’eventuale congruità con le norme dettate dal Decreto ministeriale 11/2017 che regola le attività nell’Area marina Protetta del Cerrano.

“Crediamo che questi due interventi debbano far riflettere attentamente sulla capacità attuale degli enti di garantire un’adeguata tutela dei valori ambientali e paesaggistici della regione, fondamentali per un turismo di qualità”, conclude la Stazione Ornitologica Abruzzese Onlus.

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