Teramo, niente stadio per cinque ultras della Curva Est: la protesta silenziosa

teramo_stadioTeramo. Niente stadio per cinque ultras della Curva Est teramana per la durata di tre anni (per tre di loro) e due anni (per i restanti due). I fatti si riferiscono alla gara interna con il Riccione: ai primi tre viene contestato il tentativo di portare all’interno dello stadio uno striscione di solidarietà nei confronti di un altro ultrà, Davide Rosci, al momento agli arresti domiciliari per gli scontri avvenuti a Roma il 15 ottobre scorso.

Lo stesso striscione che alla fine è comparso sugli spalti. “Come tutti avranno potuto notare” spiegano gli ultras della Est in una nota “non aveva alcun riferimento offensivo, né entrava nel merito dei fatti. Il solo obbiettivo era esprimere solidarietà ad un fratello di curva. Tentare di impedire l’ingresso di uno striscione del genere va a ledere sacrosante libertà d’espressione costituendo, di fatto, un atto repressivo grave, ancor di più se a ciò si aggiungono denunce e diffide”.

Agli altri due ragazzi, invece, viene contestata un’invasione di campo, quando a fine partita, gli stessi sono scesi dalla rete per abbracciare i giocatori che erano andati a festeggiare la vittoria sotto la Curva: “per questo ‘violentissimo’ atto la questura ha ritenuto di comminare loro un Daspo in quanto ‘minacciavano l’ordine e la sicurezza pubblica’. Detto ciò e considerato che conviviamo da anni con un’asfissiante repressione, rei esclusivamente di essere una delle poche voci libere di questa città e di non aver mai abbassato la testa ai soprusi continui di questi signori, dobbiamo amaramente constatare che, negli ultimi tempi, la situazione si è fatta davvero insopportabile: siamo diventati ormai da anni carne da macello per gente che ha deciso di fare carriera con le nostre esistenze, terra bruciata intorno alle nostre vite in un sistematico tiro al bersaglio messo in piedi ad hoc dalla questura locale, fatto di provocazioni ed abusi di potere, dai quali si susseguono a pioggia arresti, denunce e diffide per i motivi più irrisori che hanno il solo obbiettivo di colpirci come movimento: negli ultimi quattro anni non c’è una sola diffida che vada a motivare ‘la minaccia sociale e di ordine pubblico’ per il quale il provvedimento stesso dovrebbe essere emesso. Vogliamo denunciare con questo ennesimo episodio una situazione divenuta insostenibile, dove l’essere Ultras, l’appartenere a testa alta ad un movimento pensante, il concepire lo stadio non solo come luogo freddo ed asettico dove assistere semplicemente ad una gara di calcio, ma viverlo come siamo abituati a fare, con la passione ed i valori dettati dal nostro modo di essere e che da sempre ci contraddistinguono, rappresentano motivo di persecuzione e discriminazione, che sfocia in provvedimenti repressivi sempre più gravi, ancor prima di aver commesso qualsiasi atto davvero condannabile. Siamo alla gogna di questi signori che vogliono far passare qualsiasi forma di aggregazione e di espressione di un libero pensiero in allarme

sociale”.

Per tutti questi motivi, domenica prossima, in occasione della gara interna con l’Ancona, la Curva rimarrà in silenzio, “per esprimere solidarietà ai ragazzi ingiustamente diffidati e per dimostrare a tutti, ancora una volta, cosa vuol dire uno stadio silenzioso e privo di colore, uno stadio privo di Ultras, uno stadio ad immagine e somiglianza di quello che i signori della locale questura vogliono da sempre ma che non avranno finché in questa città noi continueremo a gridare la nostra appartenenza ultras e l’amore che proviamo per questi colori. Per questo invitiamo tutti coloro che in questi anni ci hanno dimostrato vicinanza di appoggiare la nostra scelta nel rispetto della volontà di onorare i nostri ideali”.

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